Venerdì 9 gennaio, presso la sede della CNA di Grosseto, CNA Toscana e CNA Grosseto hanno presentato il Rapporto TREND, un’analisi congiunturale semestrale, condotta sui dati contabili di centinaia di imprese artigiane della regione campionate dall’Istat. I dati contabili analizzati, relativi in questo caso al consuntivo del primo semestre 2014, si configurano come una vera e propria “SEMESTRALE” una sorta di bilancio aggregato dell’economia artigiana. La presentazione, dopo un rapido quadro regionale, si è focalizzata sulla congiuntura dell’artigianato in provincia di Grosseto.

Sono intervenuti il presidente e il direttore della CNA Toscana, Valter Tamburini e Saverio Paolieri; il presidente e il direttore della CNA di Grosseto, Riccardo Breda e Renzo Alessandri; il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi e il presidente della Giunta Regionale Enrico Rossi.

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La crisi dell’artigianato è sempre più grave nella provincia di Grosseto

Il QUADRO congiunturale nella provincia di GROSSETO: l’artigianato maremmano ancora all’interno del tunnel della crisi
Nel primo semestre 2014 prosegue la congiuntura negativa già manifestata a chiusura dell’anno precedente. I principali indicatori di bilancio delle imprese locali presentano ancora il segno ‘meno’, mentre pochi sono i settori che hanno mostrato un minimo di tenuta a fronte di una congiuntura che, a livello provinciale, evidenzia il perdurare di una crisi difficile da lasciare alle spalle. Il fatturato dell’artigianato maremmano arretra nel confronto tendenziale con i primi sei mesi del 2013 (-17,1%), portando con sé una riduzione – pur proporzionalmente inferiore – dei principali fattori di costo (retribuzioni e consumi).

La congiuntura dell’artigianato in provincia di Grosseto si discosta ancora una volta, in maniera significativa da quella regionale (dove il fatturato registra un mini rimbalzo di oltre 4 punti).

Nei singoli settori d’attività economica:
le costruzioni – il comparto principale per volume di affari –, mantengono la tendenza – del tutto negativa – già emersa in chiusura di 2013 (-22,3% il confronto fra I semestre 2013 e I semestre 2014). Il settore quindi, a livello locale, non ha beneficiato della ‘spinta’ alla ripresa manifestatasi a livello regionale.
Pur mantenendo un valore negativo, il manifatturiero (-2,8%), rappresenta il macro settore che ha tenuto meglio (grazie alla sostanziale stabilità del valore prodotto dalla metalmeccanica e, soprattutto, alla crescita degli alimentari che con un +3,2% si pongono in controtendenza rispetto all’analogo dato toscano).
Negativo il bilancio del terziario (-21,5% il confronto fra I semestre 2013 e I semestre 2014) a causa soprattutto dei trasporti; negativi anche riparazioni e servizi alle imprese. Unica eccezione positiva quella dei servizi alle famiglie, il cui fatturato nei primi sei mesi del 2014 è cresciuto del 9,6% su base tendenziale.

I segnali emersi dalle ultime rilevazioni ‘Trend’ (oltre ad escludere una qualsiasi ripresa), pongono degli interrogativi su quella che potrà essere – una volta archiviata questa interminabile crisi – la residua “consistenza” economica del tessuto artigiano.
La provincia di Grosseto, infatti, è uno dei territori che a livello regionale ha forse pagato il tributo più alto – si sono perse, dall’inizio della crisi, quasi 600 imprese: delle 6.498 aziende iscritte all’Albo alla fine del 2007 erano ancora in attività, il 30 settembre scorso, solo 5.902 (dati Movimprese) –.

In conclusione:
L’artigianato della provincia di Grosseto si trova in una situazione difficile e per certi aspetti irreversibile, con un tessuto imprenditoriale ridotto e trasformato da una crisi dopo la quale, settori come le costruzioni, potranno difficilmente riportarsi sui livelli economici ed occupazionali di 10 anni fa.
Proprio per questo motivo è necessario immaginare, promuovere e incoraggiare la costituzione e la crescita di nuovi modelli di impresa; nei settori che tradizionalmente contraddistinguono l’artigianato maremmano e in quelli ad oggi ancora poco presenti e sviluppati.
Per ottenere risultati apprezzabili saranno però necessarie strategie di sistema rese possibili solo dalla presenza di “reti territoriali” caratterizzate da una visione strategica comune e da iniziative condivise.
La costruzione di una nuova e diversa prospettiva di sviluppo del territorio necessita, infatti, di una regia e di un coordinamento che abbia, tra i principali attori, le istituzioni e i diversi livelli di governance che interagiscono sul territorio.

Il Presidente Rossi: per Grosseto due progetti strategici ed un accordo di programma da 30 milioni
(tratto da Toscana Notizie del 9 gennaio 2015)

 

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GROSSETO – “Su quali grandi iniziative possiamo puntare per Grosseto? Appena mi arriverà la risposta a questa domanda faremo un accordo di programma su cui allocare 20 o 30 milioni di finanziamenti. Discutiamone: io sono disponibile”.

E’ partito dal convincimento profondo “che insieme ce la possiamo fare a superare la crisi” il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel suo intervento conclusivo dell’iniziativa di presentazione del Rapporto Trend sulle tendenze dell’economia artigiana nel 2014 in Maremma, organizzata dalla Cna Toscana e di Grosseto.

Rossi ha detto che il primo progetto ad essere finanziato può essere quello relativo alla valorizzazione della presenza degli Etruschi in Maremma, nell’ambito del fondo relativo ai grandi attrattori museali.

“Per l’altro – ha aggiunto il presidente – mi chiedo se giudicate sempre valido quello sull’agro industria, per dare corpo all’idea della Maremma distretto rurale d’Europa, da svilupparsi attraverso servizi e strutture. Ma dovete essere voi a dirlo”.

Al secondo punto Rossi ha messo la questione delle infrastrutture. E se ha giudicato positivo il finanziamento della Grosseto Siena, si è detto parimenti convinto che “sarebbe un disastro per tutta la costa la mancata realizzazione del corridoio tirrenico” rispetto al quale ha detto di essere disponibile a valutare qualunque soluzione comporti la realizzazione di una larga infrastruttura a 4 corsie capace di collegare Grosseto con Livorno, Pisa e Genova da una parte e con Roma e Napoli dall’altra.

Il presidente ha affrontato poi le questioni dei fondi comunitari e dell’accesso al credito, dicendosi disponibile a “riservare uno spicchio della torta dei finanziamenti esclusivamente per Grosseto” a patto che vi sia una adeguata partecipazione ai bandi da parte di una realtà che finora si è mostrata meno capace di altre di accedere ai finanziamenti.

“Ma non voglio – ha ammonito Rossi – che i fondi vadano in assistenza alle imprese. Così propongo alla Cna un’alleanza, per spiegare meglio alle aziende come si accede ai due bandi che abbiamo per il momento emesso, quello relativo all’internazionalizzazione e all’innovazione e quello per l’energia di cui l’80% del budget è a disposizione delle piccole e medie imprese”.

E ha sottolineato come, se ritenuto necessario dagli imprenditori locali, la Regione sia pronta ad aprire per un paio di giorni a settimana un suo ufficio di consulenza in Maremma.

“Sono disponibile – ha concluso Enrico Rossi – a fare fino in fondo la mia parte. E se Grosseto volesse addivenire ad un’intesa con la Regione, la farei volentieri. A voi chiedo comunque di “tirare fuori” il mondo del lavoro che reagisce e che corre verso la ripresa”.