CNA “sentita” al Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica sull’emergenza abusivismo nel settore dell’estetica e delle lavanderie self-service. Non è rimasto inascoltato il grido di allarme degli artigiani di CNA che, all’indomani del convegno che si era tenuto lo scorso 23 ottobre alla Camera di Commercio, avevano chiesto alla Prefettura di Massa Carrara di farsi promotrice di un incontro con gli enti territoriali, le amministrazioni comunali e le Forze dell’ordine. E così, poche settimane dopo, è stato con la convocazione da parte del Prefetto Guido Aprea del comitato provinciale che ha permesso al Presidente di CNA Massa Carrara, Paolo Bedini di relazionare tutti i componenti sul fenomeno dilagante dell’illegalità nel settore benessere e lavanderie. Ogni cinque aziende che lavorano nel rispetto delle regole e dei requisiti di legge, sanitari e fiscali ce n’è una che opera nell’illegalità (27,7%). Un dato ben al di sopra dello scenario nazionale considerando tutte le tipologie di imprese artigiane dove i “casi” sono il 14,4%. Sarebbero almeno un centinaio le aziende nel mirino. 

“Siamo grati al Prefetto per aver preso in carico la nostra richiesta mettendoci nelle condizioni di illustrare ai componenti del comitato la cornice di illegalità, abusivismo e lavoro nero, all’interno della quale si muove un esercito di pseudo attività di acconciatori, estetisti e tatuatori. – spiega il presidente Bedini – Parliamo di soggetti che operano senza i requisiti professionali igienico e sanitarie, che non pagano tasse, contributi, Tari e che turbano il mercato dei prezzi; soggetti che penalizzano le imprese sane che, al contrario, lavorano nella trasparenza fiscale, rispettano le norme in materia di igiene e sicurezza e lavorano nella legalità. Per tutelare le seconde dobbiamo combattere con forza le prime”. Cna si è detta pronta a “fare segnalazioni e denunce circostanziate per smascherare le attività abusive”. Nel mirino ci sono, oltre alle attività illecite di cura del corpo e della bellezza che spesso si consumano in cantine, garage o nelle private abitazioni, diffuse su tutto il territorio, le lavanderie self-service che sarebbero, invece, un fenomeno circostanziato più sulla zona di costa secondo un monitoraggio di CNA. La convocazione del comitato è stata propedeutica per la successiva convocazione di un tavolo più tecnico coordinato dalla questura con la presenza delle forze di polizia locali per affrontare la problematica in maniera organica e strutturata sia con azioni di formazione, prevenzione e di vero e proprio contrasto coinvolgendo le forze dell’ordine. “Per la prima volta – conclude il presidente provinciale, Paolo Bedini – l’emergenza abusivismo viene affrontata in maniera specifica. Solo un lavoro corale può mettere un freno all’abusivismo. Noi faremo la nostra parte e non saremo finalmente da soli”.

 

Al tavolo hanno partecipato Elisabetta Sordi (vice presidente della provincia), Francesco Persiani (Sindaco di Massa), Elena Guadagni (assessore comune di Carrara) con il comandante della polizia locale, Roberto Valettini (Sindaco di Aulla) con il consigliere delegato alla sicurezza ed il comandante della polizia locale, Allegra Santi (Questore di Massa), Col. Americo Di Pirro (Comandante provinciale Carabinieri), Col. Massimo Mannucci (Comandante provinciale Guardia di Finanza), Antonella Venturi (Direttore Casa Circondariale di Massa). Per Cna erano presenti, insieme al presidente provinciale, Paolo Bedini il referente dell’associazione per il settore benessere e lavanderie, Giacomo Cucurnia ed il responsabile delle relazioni istituzionali, Gino Angelo Lattanzi.