“Con grande dispiacere – dice Wang Liping, vicepresidente CNA Prato con delega alle politiche dell’integrazione –  ho appreso dalla stampa la cancellazione dell’edizione 2017 della “Festa delle Luci”, un appuntamento molto apprezzato come momento di integrazione e di incontro di  tutta la comunità, sia italiana che orientale. A colpirmi negativamente è stata soprattutto la presunta motivazione di questa scelta da parte dell’amministrazione comunale. Sembra che il Comune abbia detto “no” alla Festa delle Luci, perché i cinesi non collaborano sul fronte dei rifiuti, e ci troviamo di fronte a due cose che non hanno niente a che vedere tra loro.

Se ritengo infatti che sia vero il tema dei rifiuti e delle problematiche legate alla comunità cinese, è altrettanto indubbio che un ente pubblico prima di ogni altro deve saper distinguere le responsabilità singole da quelle collettive, e credo che rinunciare alla Festa rappresenti una pessima immagine che Prato dà di se stessa e della propria realtà.

Un conto è la Festa delle Luci, un altro è il tema dei rifiuti e dell’evasione da parte di alcuni esponenti della comunità cinese.

Fin dalla nascita di CNA WORLD CHINA noi abbiamo sempre ribadito che il rispetto delle regole sia l’asse portante sul quale le imprese debbano operare e rispondere. Che si tratti di aziende italiane, cinesi, albanesi o di altre etnie, sia chiaro che solo sulla legalità si costruisce una competitività leale e produttiva per tutti.

Ecco perché, con questa motivazione,  non è comprensibile cancellare un evento che appartiene a tutta la città e che viene riconosciuto come un’occasione tra le più importanti per caratterizzare il nostro distretto. Non solo.

A noi non interessa lo scontro politico, ma in tutti i progetti di revisione e riqualificazione del Macrolotto si è sempre detto di voler promuovere iniziative anche per attrarre turismo, e la Festa delle Luci era un primo passo in questa direzione, senza contare che sono proprio questi i momenti condivisi che potrebbero aiutare a sensibilizzare anche quella parte di città poco incline a collaborare allo sviluppo e al rispetto delle regole.

Abbiamo sempre ribadito che i processi di integrazione passano anche dalla valorizzazione e dal rispetto tra culture differenti e in una città multietnica come Prato, questo non deve essere un elemento di debolezza, ma di forza.

Ecco perché ci auguriamo che il Comune ci ripensi, torni su suoi passi e approfitti di questa Festa della città per farne anche un’occasione di confronto e integrazione sui quei temi che sono, oggi, strategici per il distretto e per l’affermazione del rispetto di regole comuni e da condividere”.