Per la superstrada che collega Siena a Firenze Cna chiede azioni decise e scelte forti per far ripartire le imprese e lavori immediati di messa in sicurezza. Lo ha dichiarato il Presidente Cna Siena Paolo Parodi il cui intervento pubblichiamo a seguito.

“Parlare di futuro non è più la cosa attuale, è meglio concentrarci sul presente. Il terremoto passato nella nostra economia ci ha lasciato un panorama difficile da affrontare: una cassa integrazione con cifre a sei zeri, un tessuto imprenditoriale in ginocchio, una ripresa lenta e insicura. A tutto questo dobbiamo aggiungere la capacità di spesa dimezzata degli enti. Il nostro Pil era diviso tra manifatturiero, commercio, sistema locale (edilizia, servizi) e il turismo. Un’isola felice, almeno fino a ieri. Oggi tutto è diverso: il manifatturiero ha avuto una perdita media del 25%, il commercio ha perso il 15%, l’edilizia soffre con un invenduto che sfiora il 20% e poche prospettive di sviluppo, mentre sembrano reggere il turismo e i servizi. Ci aspetta una ripresa lenta, difficile e insicura, che riuscirà a riportare il nostro Pil a livelli del 2007 (se tutto va bene) tra cinque anni o forse più (dati Irpet). A questa situazione è necessario reagire, ognuno secondo le proprie possibilità e responsabilità, con grande razionalità. Dobbiamo ricostruire il nostro tessuto produttivo, dobbiamo ricreare lavoro, generare conoscenza, ricreare ricchezza, facendo forza soprattutto sulle nuove generazioni. Per quanto riguarda il manifatturiero, uno dei passi più importanti è costruire una nuova classe imprenditoriale da affiancare all’attuale, fatta di nuovi imprenditori, nuovi manager, nuove risorse, con nuovi investimenti. Individuare la priorità è cosa abbastanza conosciuta: inserire nuove figure nelle aziende, giovani con cultura superiore, agevolare la nascita di nuove imprese, agevolare la nascita di nuovi progetti, fare una formazione specifica adeguata, magari azienda per azienda settore per settore, in alcuni casi trasversale, vedi: controllo di gestione, e.marketing, e.commerce. Creare un legame più stretto tra mondo accademico e territorio, entrare con il tessuto sociale, intensificando le collaborazioni con scuole e università. Il turismo va legato al commercio, ai prodotti tipici locali, in special modo ai prodotti enogastronomici, un turismo guidato, non solo, dal solito mordi e fuggi, ma un turismo pieno di occasioni per vivere intensamente il nostro territorio, apprezzarlo in tutto il suo splendore, godere della nostra arte , del nostro saper vivere. Il settore dell’edilizia, dovrà puntare alla eco sostenibilità, ristrutturazioni, riconversioni, con il miglioramento dei coefficienti energetici, il solare e così via. Anche gli enti pubblici dovranno fare i conti con una minore possibilità di entrate e quindi debbono migliorare tutto l’assetto burocratico, investendo in risparmi ed innovazione. Occorre far partire le infrastrutture che contano, che generino sviluppo, quelle considerate strategiche, lasciando da parte, in stand by, quelle ritenute meno importanti. Per noi un’urgenza assoluta è la Siena Firenze, che deve essere messa subito in sicurezza. Aspettiamo il tavolo romano di giovedì, ma ribadiamo che il pedaggio non sarebbe altro che una nuova imposta per imprese e cittadini. Non introdurlo è solo un atto dovuto, non una concessione. La protesta della Cna andrà avanti, visto gli artigiani vogliono la messa in sicurezza dell’AutoPalio, subito. Dobbiamo favorire ogni forma imprenditoriale, con agevolazioni concrete, creare una società che investa nel proprio futuro e qui le banche devono fare la loro parte. Dobbiamo farlo anche per togliere dal disagio sociale le migliaia di famiglie che oggi sono in situazioni difficili, siano esse in cassa integrazione sia nelle problematiche di un impresa che non riesce a produrre utili, addirittura continuando a perdere. Bene ha fatto il comune di Chiusi che nel suo piccolo sta dando una buona mano alla ripresa, agendo in più direzioni, portando avanti delle priorità, un esempio che qualcosa si può e si deve fare. Ma oggi non bastano le azioni singole, dobbiamo intensificare e rafforzare il “tavolo economico provinciale” dove tutti ci dobbiamo sentire parte impegnata, istituzioni, comuni, banche, associazioni, sindacati, mondo economico, imprese, mondo cooperativo, volontariato. Dobbiamo rigenerare quella condivisione positiva che è stata il motore del nostro territorio.  Le idee le abbiamo, ogni tavolo istituzionale di discussione, ha sostanzialmente prodotto progetti e percorsi. Ora dobbiamo decidere le nostre priorità. Lo abbiamo fatto negli innumerevoli convegni. Dobbiamo avere la responsabilità di metterci intorno al tavolo e decidere quali debbano essere i primi progetti da realizzare con le risorse a disposizione. Abbiamo la fortuna di avere la Fondazione Mps che sempre ha dato un prezioso sostegno al territorio. Oggi le disponibilità sono inferiori, ma proprio per questo non dobbiamo disperderle. Dobbiamo creare un fondo di investimento comune. La Provincia faccia da coordinatore, intensifichi e rafforzi il “tavolo economico”, scriva l’agenda degli incontri, lo faccia con rapidità. Oggi dobbiamo produrre il sogno, lo dobbiamo per noi stessi, ma soprattutto per le generazioni future, a cui dobbiamo preparare un mondo migliore, più di quello siamo in grado di fargli vedere oggi”.

Paolo Parodi Presidente Cna Siena