Le eccellenze fiorentine della manifattura sono state messe sotto la lente d’ingrandimento dall’indagine realizzata dal Centro Studi di CNA Firenze.

Lo studio ha coinvolto aziende di differenti settori, dall’artistico-tradizionale all’abbigliamento su misura, dalla pelletteria fino all’alimentare. Il punto comune è senza dubbio l’alta qualità dei loro prodotti e la loro capacità di rappresentare l’eccellenza della manifattura fiorentina in tutto il mondo. Per approfondire meglio lo studio, sono state effettuate anche due interviste nei laboratori artigiani fiorentini di “Fratelli Peroni di Peroni Piero e Maurizio Snc” e di “Cecilia Falciai Decorazioni Artistiche Scagliola e Mosaico”.

Il report sul settore è stato presentato mercoledì 26 ottobre presso la sede di Cna Firenze alla presenza di Andrea Calistri presidente di Cna Firenze, Franco Vichi direttore Cna Firenze, del professor Gaetano Aiello curatore dell’indagine per il Centro Studi di Cna Firenze e degli imprenditori Cecilia Falciai, del settore artistico, che opera nel settore mosaico e pietre dure, e Piero Peroni della ditta Fratelli Peroni, che opera nel settore della pelletteria.

Il 21% del campione appartiene al settore abbigliamento su misura, l’11% appartiene al settore alimentare, il 46% a quello artistico-tradizionale e il 22% alla pelletteria.

Sull’andamento del fatturato del 2015 rispetto al 2014, la maggior parte delle imprese ha riscontrato un trend stabile (39%) o in aumento (33%); soltanto il 28% ha dichiarato una diminuzione. Le previsioni che gli artigiani si aspettano dal fatturato del 2016 rispetto a quello del 2015, sono per lo più di stabilità (57%), mentre il 24% crede in un aumento ed il 19% in una diminuzione.

L’85% del campione ha dichiarato di aver mantenuto stabile il numero degli addetti del 2014 e il numero degli addetti del 2015, il 10% ha dichiarato un aumento e il 5% una diminuzione; dati che dimostrano come per l’artigianato di alta qualità la risorsa umana sia il pilastro portante. Per quanto riguarda la previsione del 2016, addirittura il 94% dei rispondenti ha dichiarato di voler mantenere stabile il numero di addetti, mentre soltanto il 3% prevede una diminuzione e il 3% prevede un aumento. Riguardo al numero di addetti, quasi la metà del campione (il 43%) sono ditte individuali senza personale dipendente, mentre il 30% del campione nel 2015 registra 2 o al massimo 3 addetti – comprendendo tra essi il soggetto imprenditore e eventuali soci e/o collaboratori. Il numero di coloro che dichiarano 4 o più addetti conta comunque il 27% del campione.

La tipologia di clientela prevalente per l’artigianato fiorentino di alta qualità sono i privati consumatori (46%), a seguire ci sono le imprese di distribuzione a marchio proprio (30%) e in percentuali più minime troviamo: per il 16% imprese di distribuzione conto terzi, per il 6% imprese di produzione e per il 2% enti pubblici/no profit.

Inoltre, l’arte dell’eccellenza vede nella creazione tout court del prodotto un must indubbiamente immutabile. Difatti, riguardo alla tipologia di prodotto principalmente venduta dagli artigiani dell’eccellenza, il protagonista è senza dubbio “il prodotto finito” piuttosto che i semilavorati e componenti (il 92% del primo contro l’8% dei secondi).

Riguardo le aree geografiche: il 33% delle imprese artigiane dell’eccellenza opera nel mercato e con clientela locale, il 20% nel mercato locale con clientela internazionale, il 32% nel mercato estero, il 14% nel mercato nazionale, e la parte rimanente (1%) opera a livello regionale.

I canali utilizzati per l’interazione con i clienti sono svariati. Primo fra tutti è il personale interno (imprenditore, familiare, soci e dipendenti) con quasi la metà del campione (48%). Anche il punto vendita è diffusamente utilizzato: il 40% dei rispondenti infatti lo utilizza come canale principale di interazione. Infine, il 7% si affida a agenti/rappresentanti e solo il 5% al canale e-commerce.

È inoltre importante sottolineare che la maggior parte di questi artigiani dell’eccellenza, non si sentono abbastanza tutelati per quanto riguarda la loro produzione di prodotti Made in Italy: sia all’estero che in Italia la stragrande maggioranza di loro percepisce che la tutela dovrebbe essere maggiore e migliore (asserzione dichiarata dall’82% nel caso dell’estero e dall’81% nel caso dell’Italia).

«Per la nostra associazione analizzare e riflettere sulle “Eccellenze della Manifattura Made in Florence” ai nostri giorni, significa avere presente, con chiarezza, le sfide dei mercati e l’evoluzione delle preferenze del consumatore finale – afferma il presidente di Cna Firenze Andrea Calistri -. Significa sostenere le imprese nel definire strumenti di tutela del proprio lavoro, significa accompagnarle nel complesso percorso di internazionalizzazione del binomio prodotto/immagine aziendale, significa creare nuove opportunità anche nel nostro territorio».

«In quest’ottica si inserisce il concorso, ideato e organizzato da Cna Firenze, “Artigianato for Fondini e cassettai”, prorogato fino al 5 novembre: agli artigiani è stato chiesto di realizzare un manufatto, di dimensioni molto limitate e dal costo molto contenuto (20 euro al massimo al pubblico), che possa essere venduto sui banchi di due speciali categorie del settore del commercio ambulante – spiega il direttore Cna Firenze Franco Vichi –. Il nostro è un artigianato di qualità che si interroga sul presente e che cerca di rispondere, anche attraverso la riprogettazione dei propri manufatti, alle mutazioni di un mercato sempre più articolato».