Rifiuti speciali: gestione più semplice e snella per 500 aziende apuo-lunigianesi. Con una norma inserita nel testo del Collegato Ambiente, approvato dal Parlamento ed in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è stata semplificata la gestione dei rifiuti speciali prodotti da alcune attività economiche a ridotto impatto ambientale, quali estetisti, parrucchieri e barbieri, tatuatori e piercer.

La norma – spiega Cna Massa Carrara – semplifica il livello burocratico di gestione degli obblighi documentali per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi: infatti, la tenuta dei registri di carico e scarico e la comunicazione al Catasto rifiuti tramite Mud si intenderanno assolti con la compilazione, in ordine cronologico, dei formulari di trasporto, che potranno essere conservati, oltre che presso la sede dall’impresa, anche dalle associazioni imprenditoriali o dalle società di servizi di loro emanazione. Una semplificazione tra l’altro già prevista solo per i rifiuti cosiddetti “taglienti a rischio infettivo (aghi, lamette etc.) che aveva creato il paradosso che una medesima azienda potesse beneficiarne solo per una parte di rifiuti ma dovesse tenere tutti gli adempimenti per la restante parte dei rifiuti prodotti.

Adesso questa semplificazione viene estesa per tutti i rifiuti prodotti dalle attività del benessere. Inoltre la norma, precisando che le aziende, con tale modalità semplificata di gestione dei rifiuti speciali, assolvono agli obblighi in materia di controllo della tracciabilità dei rifiuti, esclude tali settori dal Sistri, a prescindere dal numero di addetti.

“Si tratta di un intervento che la nostra associazione – spiega Giacomo Cucurnia, Responsabile Salute e Benessere di Cna Massa Carrara – per conto delle imprese del settore, chiedeva da tempo, per alleggerire procedure di gestione dei rifiuti sproporzionate per modalità e costi rispetto alla pericolosità ambientale delle attività, richiesta che è stata accolta positivamente dal Parlamento. Da ora, sarà quindi possibile conciliare più facilmente l’interesse generale alla tracciabilità dei rifiuti pericolosi con la sostenibilità economica degli obblighi normativi in materia”.

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