Si è tenuto giovedì 20 settembre presso l’impianto Gida,  il vertice tra alcuni titolari delle maggiori imprese di autospurgo dell’area metropolitana, il Vicepresidente di CNA Toscana Centro Claudio Bettazzi e il Direttore Cinzia Grassi, il Sindaco di Prato Matteo Biffoni, il Presidente di Gida Alessandro Brogi e i rappresentanti degli amministratori di condomìni.

Sul tavolo del confronto gli autospurghisti hanno messo l’emergenza ancora irrisolta dello smaltimento dei fanghi che vede esclusa Gida dall’ordinanza della Regione Toscana. Per questo motivo i costi dello smaltimento stanno lievitando di settimana in settimana e pesano sia sulle imprese di autospurgo, che su Gida, che sui cittadini, ignari del fatto che presto potrebbero trovarsi ad affrontare le conseguenze dei danni ambientali causati dall’impossibilità di conferire gli smaltimenti dei pozzi neri  in impianti idonei ad accoglierli.

La denuncia degli autospurghisti altro non è che l’espressione di uno stato di esasperazione  dovuto sia ai danni economici legati al blocco delle loro attività – visto che sono impossibilitati a fornire il servizio –  sia al rischio della disinformazione verso i cittadini che probabilmente dovranno subire aumenti tariffari non comprensibili. Ciò significa che sicuramente, laddove non dovesse essere sbloccata dalla Regione Toscana l’operatività di Gida, gli autospurghisti hanno preannunciato l’intenzione di organizzare anche manifestazioni di piazza per richiedere con forza una soluzione urgente e non più prorogabile.