Federico Brambilla è uno dei tanti di artigiani invisibili. Un uomo che lavora, ogni giorno, paga le tasse regolarmente (quando ce la fa!) e deve fare i conti (che spesso non tornano) con fatture da riscuotere, ritardi di pagamento e la “cattiva condotta” da parte dei committenti. Un film che gli artigiani sono abituati ormai a vedere ogni giorno e che Cna più volte ha denunciato con forza invocando maggiore tutela per chi vanta crediti “certificati” per lavori regolarmente eseguiti. Ma il caso di Federico, 43 anni, carrarino d’adozione, artigiano con una particolare specialità, quella di saper restaurare e recuperare decorazioni e facciate storiche, ha dell’incredibile: Federico è un artigiano che vive in affitto nella mansarda del palazzo storico nel centro storico di Carrara, il Palazzo Favali, dove ha eseguito parte dei delicati lavori di ristrutturazione in condivisione con un’altra azienda edile. Il suo è quindi un rapporto diretto tra committente e appaltatore: vive e lavora per quasi 6 mesi fianco a fianco dei condomini-committenti e mai, e poi mai, metterebbe in discussione la loro serietà. Alla meraviglia però, la vita insegna, non c’è mai fine: 15 mesi dopo Federico, dopo solleciti e discussioni, non è ancora stato pagato dai suoi “condomini” nonostante contratti firmati e lavori eseguiti senza contestazioni. I lavori, iniziati nel luglio 2012 sono terminati poco prima di Natale. Il risultato finale, anche se non completo visto l’evolversi negativa della situazione, sono sotto gli occhi di residenti e passanti di via Michelangelo Buonarroti – via Angelo Pelliccia.

Una situazione che ha dell’assurdo ma che rappresenta, secondo Cna Massa Carrara (info su www.cna-ms.it), l’esasperazione di un sistema che non tutela i “più deboli”, e gli “invisibili” calpestando i diritti di chi lavora con dignità. Il mancato incasso delle fatture (circa 13mila euro), nel frattempo in parte emesse, ha prodotto una serie di reazioni a catena che hanno messo in forte difficoltà il piccolo artigiano. Compresa un’imbarazzante convivenza condominiale. “Purtroppo – sintetizza Paolo Bedini, Presidente Provinciale Cna Massa Carrara – siamo di fronte ad un caso limite che però ben dipinge una situazione generale e diffusa. Chi lavora ha diritto di essere pagato. Questo principio dovrebbe essere tutelato”. La realtà però è ben diversa: lavori contestati per ritrattare l’importo del contratto con le vie legali che diventano l’unica – e non sempre con risultati – soluzione. C’è ancora un condominio al centro delle attenzioni di Cna Massa Carrara che proprio nelle scorse settimane aveva denunciato un crollo verticale dei cantieri nel 2013 (-90%) per colpa della riforma dei condomini. Ed anche quei pochi che sono partiti o sono in essere presentano delle difficoltà nella gestione dei rapporti tra amministratore, condomini e appaltatore. “Visto che lavorano nel palazzo dove vivo da tre anni – spiega l’artigiano deluso dai condomini – ho anche ridotto il mio preventivo oltre ad essermi preso più di una responsabilità per eseguire bene e nei tempi i lavori. Sono stato tradito dai miei condomini”. Nella vicenda ci sono altri protagonisti: l’azienda edile che aveva vinto la parte dell’appalto, la figura di un paio di amministratori di condomini che si sono avvicendati e di altri professionisti. “Nessuno ha contestato i lavori eseguiti – prosegue – ma ho capito che le cose cominciavano a prendere una brutta piega quando i pagamenti degli stati di avanzamento iniziavano a ritardare. Ditemi se è giusto lavorare e non essere pagati”.

Palazzo Favali intanto è tornato a brillare: i decori sono stati recuperati, così come le bianche colonne, i travetti e le delicate finiture che ne fanno un vanto per il quartiere.