Uno stop che rallenta la realizzazione di un’infrastruttura ritenuta da tutti, classe politiche ed economiche, fondamentale per un territorio che sta perdendo ogni giorno pezzi. Intanto gli operai della Eaton sfogano, ancora, per l’ennesima volta, la loro disperazione bloccando la Via Aurelia. Le imprese soffrono, chiudono, accumulano debiti sferzate dalla crisi e dal cattivo costume di sfruttare la crisi. “Malgrado il quadro economico desolante possiamo permetterci anche di giocare con i tempi, dilatarli, e addentrarci in nuove pastoie burocratiche. Le amministrazioni comunali siano chiare: vogliono lo sviluppo oppure no?”.
E’ una riflessione amarissima quella di Cna Massa Carrara (info su www.cna-ms.it) che ha assistito, impotente, al congelamento del progetto del porto turistico (e dei progetti presentati per la sua realizzazione) da parte della Regione Toscana dopo la Conferenza dei Servizi che si è tenuto nella sede dell'Autorità portuale di Marina di Carrara. La Regione ha infatti sostenuto l'incompatibilità urbanistica dei progetti in quanto manca ancora un accordo di pianificazione, vale a dire il piano regolatore portuale. In pratica è stata sospesa la procedura Burlando che prevede invece una proposta capofila che apra il procedimento e quindi la possibilità di altre proposte da esaminare dalla stessa Conferenza dei servizi. Ad intervenire a nome di Cna Massa Carrara è il Presidente Provinciale, Dino Sodini. La Cna da un decennio sta tentando di “convincere” il territorio dell’importanza del porto turistico alla luce della forte presenza di cantieri ed aziende della filiera nautica. “Ma siamo proprio sicuri – analizza – che le imprese della diportistica aspetteranno altri anni? Le imprese sono state chiare, e nemmeno in tempi sospetti. Stiamo parlando di un ritardo di 1-2 anni ed ognuno, a questo punto, dovrà assumersi le proprie responsabilità. Le decisioni hanno un peso specifico molto importante. La situazione economica – spiega ancora Sodini – della nostra provincia è disperata, e certe decisioni sinceramente vanno in netto contrasto con le intenzioni e con le prospettive di un rilancio del territorio. Conviviamo, ormai da anni, con dichiarazioni di intenti che finiscono nel vuoto: sui media si parla di rilancio, ai tavoli ogni volta si rimanda e ci si perde in burocrazia e formalismi mai come oggi devastanti per le imprese. Il patto con le imprese sta saltando. Il porto turistico può essere l’infrastruttura su cui ricostruire parte della nostra economia. Ma il nostro territorio ha davvero voglia di una svolta? Sembrerebbe di no”.