“Ci sono competenze e strutture per affrontare il ‘rischio Concordia’. La vera minaccia per questa città è l’eterno avvitarsi senza decidere e senza fare” sostiene la CNA di Livorno. “L’unico punto su cui concordiamo rispetto alle posizioni del segretario della CGIL Strazzullo sulla riattivazione del bacino grande in funzione dell’accoglimento del relitto della Costa Concordia, è la necessità di definire con urgenza il futuro assetto del porto di Livorno; per il resto – afferma il direttore della Cna Marco Valtriani – mi sembra soltanto strabismo. Questo è un banco di prova per la città, le istituzioni, le associazioni di categoria e quelle sindacali, ma ancora una volta si rischia soltanto di avvitarsi, mentre altri porti pianificano e si organizzano: abbiamo di fronte non una minaccia ma una grande opportunità, non una debolezza infrastrutturale ma una forza da ripristinare e riorganizzare. I dati ci dicono che è finito per tutti il tempo delle sicurezze: puntare unicamente sul settore yacht uccidendo le riparazioni navali sarebbe un colossale sbaglio; fosse stato mantenuto in funzione il bacino grande, adesso la città avrebbe avuto un punto di forza in più, in grado di assicurare lavoro nell’immediato cogliendo le emergenze e non subendole. Ci sono dei rischi nell’operazione Concordia? Certo, e quale imprenditore non ne ha? Troppo spesso si accusano ingiustamente le nostre aziende di una scarsa imprenditorialità: qui è anche la città che deve averne; occorre esser bravi ad affrontare i rischi con competenza e coesione, e per la Cna – conclude Valtriani – questo è possibile e doveroso”.