Il progetto del porto turistico è l’ipoteca sul futuro della diportistica all’ombra della apuane. Senza porto turistico il territorio vivrà la più devastante fuga di imprese e capitali dai tempi della grande industria. La Fipa-Maiora? Resterà. E con lei le altre grandi famiglie della diportistica mondiale insediate all’interno della Zona Industriale Apuana. Ne è sicura Cna Massa Carrara (info su www.cna-ms.it) che, dopo le notizie diffuse su una possibile fuga della Fipa da Massa destinazione Viareggio, preceduta dallo spostamento di alcune imbarcazioni e dalla cassa integrazione dei dipendenti, “lapida” ogni dubbio su questa possibilità. “A noi non risulta – commenta Dino Sodini, Presidente Cna Massa Carrara – e nemmeno al patron Guidetti che abbiamo provveduto a contattare dopo la pubblicazione delle notizie. Al contrario, Guidetti crede in questo territorio, è convinto delle sue potenzialità e delle prospettive importanti che il porto turistico produrrà per tutto il comprensorio”. Niente fuga quindi, “solo una fase di difficoltà – analizza Sodini – che stanno vivendo tutte le tipologie di imprese; la produzione di yacht sta rifiatando e si iniziano ad intravedere i primi segnali di ripresa. L’economia del mare tornerà a crescere”. 

Sodini è polemico nei confronti di “chi oggi rema contro il porto turistico: “probabilmente non si rende conto del danno economico, occupazionale e di prospettiva che sta tentando di provocare con i tentativi di destabilizzare la fase progettuale. Chi mina questa opera infrastrutturale importantissima non ha a cuore gli interessi di questa provincia e delle persone che la vivono. Il futuro del nostro territorio è anche legato a questa economia che fino ad oggi ci ha permesso di guardare con ottimismo al futuro”.

Un pensiero che accomuna la riflessione di Carlo Alberto Tongiani, Presidente Cna Nautica Massa Carrara: “La mia impressione – spiega Tongiani – è che si voglia, per chissà quale motivo, far credere fatti che non rispondono alla realtà. La verità è che la nautica, in questa provincia, ha segnato il passo con la crisi che ha attanagliato, ormai da due anni e mezzo, tutto il mondo; ma è anche vero che ci sono segnali positivi – analizza l’andamento del mercato – di risveglio; nessun cantiere ha abbandonato il territorio, anzi, ci sono stati nuovi insediamenti”. Tongiani ammette anche che “sarà difficile tornare alla crescita a doppie cifre di alcuni anni fa, ma la nautica è viva. Il problema resta lo stesso da molti anni: chiamiamolo sbocco al mare, chiamiamolo porto turistico. Di fatto non c’è”. Ripercorre i tentativi fatti per garantire alle imprese le attrezzature necessarie per varare in loco, al porto di Carrara, i mega yacht: “Ci abbiamo provato – ricorda – con il progetto di un travel-lift all’interno del porto di Carrara; un iter snervante, lungo due anni e mezzo: il risultato è stato un niente di fatto”. Cna Massa Carrara, che sin dagli esordi è stata la principale associazione a volere il porto turistico, ora spera: “Guardiamo con fiducia – spiega ancora Tongiani – e soprattutto speranza alla prosecuzione del procedimento per la realizzazione dell’infrastruttura. I cantieri vogliono crescere insieme al territorio e la loro è una scommessa che parte da lontano. Adesso chi è chiamato a prendere decisioni deve farlo sapendo che quelle scelte provocheranno inevitabilmente degli effetti. Tornare indietro ora o mettere in discussione un progetto condiviso significa far regredire ed indebolire il futuro di questa provincia. Questo territorio può permettersi di perdere anche questa chance?”.