Il Presidente Elena Calabria: “E’ urgente un tavolo di confronto per l’identificazione di nuovi siti di conferimento e smaltimento e un regolamento unico per un’area che produce il 60% del Pil toscano”.

Cna Toscana centro, attraverso la Presidente Elena Calabria,  esprime una forte preoccupazione per la scarsità, sul territorio, di impianti di smaltimento rifiuti in grado di accogliere  gli scarti tessili prodotti dalle imprese del comparto moda di Prato, Pistoia, Firenze e dell’area empolese, sempre più strette in una morsa. 

“Da un lato infatti – spiega Calabria –  le amministrazioni obbligano le aziende al rispetto dei nuovi regolamenti che impongono lo smaltimento degli scarti  tramite aziende speciali (peraltro con notevole aggravio di costi). Dall’altro lato però,  si chiudono impianti come il Cassero deputati a smaltire questa tipologia di rifiuti e non si individuano siti alternativi per il conferimento.  Il risultato?   I rifiuti si accumulano ovunque, sia nei magazzini delle aziende sia nei depositi delle aziende speciali con cui, tra l’altro, abbiamo siglato specifiche convenzioni per agevolare le aziende tessili.

Questa assurdità è paradossale considerando che esiste ormai un unico soggetto deputato allo smaltimento di questi rifiuti, ALIA, e che non esiste ancora un regolamento unico e valido per un’area che si estende da Prato a Pistoia, Firenze ed Empoli e dove, di fatto, operano migliaia di imprese che rappresentano il 60% del Pil dell’intera Toscana.

Da tempo chiediamo agli enti locali e regionali un tavolo di confronto congiunto per valutare nuovi siti di smaltimento e identificare una soluzione definitiva al problema, ma ad oggi non ci sono state risposte malgrado l’impegno di Cna a siglare convenzioni con Alia e altri soggetti  per aiutare le imprese ad assolvere l’obbligo di legge.

Sono ormai intollerabili i disagi e le incertezze innescate dai mancati interventi istituzionali su questo fronte, per non parlare dell’assurdità legata all’applicazione di regolamenti differenti a macchia di leopardo sul territorio.

Torniamo quindi a ribadire – conclude Calabria –  l’estrema urgenza  di un tavolo di confronto in cui vengano definiti nuovi siti di conferimento e smaltimento, fissate date certe di apertura dei cantieri e regolamenti uniformi e validi per tutti.

Dal canto nostro siamo disponibili a collaborare fin da subito, ma è arrivato il momento che su questo problema si faccia chiarezza e che la Regione e i Comuni si assumano le proprie responsabilità e svolgano il ruolo che gli compete”.