CNA Livorno dice no a soluzioni su AAMPS a danno dell’indotto: Troppo facile. Chi ci rimetterebbe di più sarebbero come sempre le imprese”.

“Ancora una volta il sacrificio più grande verrebbe chiesto alle imprese dell’indotto ed ai loro dipendenti, gli anelli deboli della catena”: così il direttore della Cna di Livorno Marco Valtriani commenta amareggiato la soluzione che avrebbe individuato l’amministrazione comunale per uscire dall’angolo del caso AAMPS.

“Usiamo volutamente il condizionale – continua Valtriani – perché confidiamo che questa scelta non prevalga: le imprese dell’indotto hanno già dato ed anche troppo, avendo già contribuito al tempo della “moratoria Rosi” al salvataggio di Aamps”.

“Avevamo denunciato a più riprese come quei patti non venissero già mantenuti – aggiunge Dario Talini, coordinatore sindacale di CNA Livorno – con ritardi accumulatisi nel tempo sia nel pagamento di alcune delle rate della moratoria stessa, sia con i mancati pagamenti dei debiti scaduti correnti che da 30 giorni sono andati a 60 poi a 90 per finire poi con il non pagare più se non dietro la minaccia di interrompere il servizio. Qui si apre un altro capitolo – aggiunge Talini – che riguarda proprio la continuità del servizio che in modo responsabile le aziende dell’indotto hanno sempre garantito alla città, evitando di farla piombare nell’emergenza spazzatura; mai una parola è stata spesa per loro, nonostante non riscuotessero; mai una parola per i loro dipendenti, da parte di nessuno”.

“Più volte – interviene Valtriani – abbiamo offerto all’amministrazione comunale, ma invano, la nostra disponibilità ad affrontare nel suo complesso la questione della raccolta e smaltimento rifiuti, nonché della TARI, anch’essa pesantemente sulle spalle prevalentemente delle imprese, nonostante già paghino salatamente in proprio lo smaltimento dei rifiuti provenienti dall’attività lavorativa. Mai il mondo delle imprese è stato coinvolto direttamente, se non per fare cassa. Adesso basta – conclude Valtriani – martedì riuniremo le imprese dell’indotto, congiuntamente alla presidenza della Cna di Livorno, per decidere le azioni da intraprendere”.