La situazione politico-economica del Paese impone atteggiamenti responsabili e realistici improntati alla concretezza
La CNA-Fita prende le distanze dalla proclamazione di fermo diramata questa mattina con una nota stampa da parte del coordinamento unitario Unatras. Questa decisione è stata presa arbitrariamente dai vertici del coordinamento senza preventiva discussione con la nostra associazione. Un comportamento grave e irresponsabile che non ha rispettato le regole statutarie del coordinamento e il vincolo dell’unitarietà che lo contraddistingue. L’esecutivo Unatras, svoltosi ieri, non è stato concordato con la CNA-Fita, che si era resa altresì disponibile ad una convocazione della presidenza dove poter discutere le determinazioni del caso. E’ stato deciso di fare a meno di noi, procedendo a maggioranza e mettendo a grave rischio l’unità della rappresentanza della categoria. La nostra associazione, pur avendo preso parte come semplice osservatore all’esecutivo svoltosi ieri ed arbitrariamente convocato dal presidente Del Boca e dal Segretario Pasquale Russo, non aderisce alla proclamazione di fermo e si riserva ulteriori determinazioni in merito dopo aver convocato i suoi organismi nazionali e territoriali per discuterne la valenza e la portata. Parallelamente la CNA-Fita si è resa disponibile ad un dialogo con le confederazioni rappresentative della committenza per sondare e predisporre una piattaforma condivisa per superare l’impasse politico/sindacale che da anni costringe la nostra categoria ad assorbire senza alternative i continui rialzi dei costi del gasolio e dei pedaggi. Un tentativo estremo quanto necessario perché il particolare momento economico e politico che il nostro paese sta vivendo impone preventivamente il dialogo. Il fermo per la nostra associazione rimane la soluzione estrema se il dialogo non garantirà alle nostre imprese risultati concreti e in tempi brevi e certi. Per queste ragioni la CNA-Fita continuerà a ricercare un’alternativa nel prossimo mese e solo alla fine di questo iter deciderà cosa fare rimanendo convinta che l’attuale crisi economica e la recessione alle porte impongano un atteggiamento più responsabile e realistico.