Un milione di euro ogni anno per riparare i camion. E’ la “tassa” che gli autotrasportatori sono costretti a pagare complessivamente, ogni anno, per la manutenzione dei camion che utilizzano per trasportare blocchi, terra e sassi dalle cave al piano. A rimetterci sono sospensioni, balestre, sterzi, pneumatici e sempre più le centraline elettriche danneggiate dai getti d’acqua del lavaggio di Miseglia. A denunciarlo è Cna Fita Massa Carrara (info su www.cna-ms.it) che è tornata ad effettuare un nuovo sopralluogo in poche settimane per valutare lo stato di salute delle strade di accesso ai bacini marmiferi e “documentare” le tante fragilità di una viabilità che presenta molti elementi di pericolosità sia per gli addetti ai lavori, sia per i turisti che visitano le cave. I danneggiamenti ai mezzi sono, infatti, prodotti dall’asfalto dissestato e sconnesso, da una infinità di buche e “toppe” che con la pioggia cedono, come nel caso della rotonda del lavaggio di Miseglia chiusa da settimane ormai a causa di un tombino “pericolante”. Ma non è purtroppo l’unico. Poco più avanti  transenne e cartello “sporgenti” riducono l’ampiezza della carreggiata a causa dell’asfalto gruviera. In verità le richieste e le lamentele degli autotrasportatori sono le solite da tempo, così come sono ben note all’amministrazione comunale di Carrara. Viabilità e gallerie prive di adeguata canalizzazione e raccolta delle acque che nei giorni di pioggia – come documentato – trasformano le strade in pericolosissimi ruscelli che portano a valle detriti e fanghiglia, oltre a “sfondare” con l’azione di erosione il manto stradale. Poi c’è il nodo del lavaggio ancora irrisolto che continua a provocare danni alle carrozzerie dei veicoli, opacizza i parabrezza ed i finestrini, riducendo così la visibilità dei conducenti, con tutti i rischi che ne conseguono per la sicurezza stradale. “La politica delle toppe non funziona – spiega Massimo Ricci, Presidente Provinciale Cna Fita Massa Carrara – così come non funziona la logica della manutenzione straordinaria. Qui serve una manutenzione periodica ed ordinaria, pianificata e costante. Solo in questo modo possiamo sperare di avere risultati duraturi ed ottimizzare le risorse destinate alla sicurezza stradale”. Per ottenere il tesoretto necessario per gli interventi, Cna Fita Massa Carrara propone all’amministrazione comunale di attingere da più voci: in piccolissima parte dalla tassa marmi e dai proventi derivanti dalle sanzioni amministrative per le violazioni del codice della strada elevate nei confronti degli autotrasportatori, questi ultimi da destinarsi interamente agli interventi di manutenzione della sede stradale. Da queste voci Cna Fita Massa Carrara è convinta che si possano reperire le risorse necessarie. “Lavorare in cava sta diventando sempre più un azzardo; le strade sono pericolose – commenta ancora Ricci – Con una programmazione vera e seria possiamo arrivare a migliorare in pochi anni la viabilità, diminuire le percentuali di rischio, alleviare i danni ai mezzi e soprattutto spendere meno e probabilmente meglio. Non pretendiamo che le strade siano come i giardini, ma sicure, questo sì, per noi e per chi ne usufruisce”.

La lista delle lamentele prosegue con alcuni “punti ben noti” all’amministrazione: le operazioni di pulizia e lavaggio della Strada dei Marmi nella zona della rotatoria di Miseglia bassa e nel primo tratto della galleria, dove a bordo strada continua a depositarsi fango che, una volta seccato, crea polvere. Altra nota dolente è quella dei cordoli che delimitano le rampe di accesso alle pese di Miseglia Bassa: nonostante ripetute segnalazioni, non sono ancora stati ridotti, sono urtati da pneumatici e dalla parte bassa dei mezzi e continuano a creare difficoltà di manovra durante il transito attraverso l’impianto. “La situazione è ben nota all’amministrazione – conclude Ricci – qui si tratta semplicemente di programmare o continuare nella politica delle toppe”.