Aziende invitate a partecipare ad avviso pubblico per lavori di manutenzione nelle scuole ma i pagamenti arriveranno non prima del 2014. L’indagine: 238 gg la media, a Carrara il record con 900 gg. La crisi ed il patto di stabilità ha trasformato le imprese in banche. Paolo Ciotti, Direttore Provinciale Cna Massa Carrara:“Intanto le imprese anticipano di tasca propria”.

“Tempo presunto del pagamento: periodo compreso tra tutto l’anno 2014”. Ma i lavori dovranno essere terminati entro 60 o 180 giorni. 2/6 mesi per eseguirli materialmente, 30 mesi per essere pagati. Tradotto: 900 giorni dopo. In mezzo una voragine temporale che sta facendo saltare il banco e spingendo le imprese verso il collasso totale. Quel compenso, giustamente meritato, potrebbe però arrivare quando la saracinesca è già abbassata. E’ la “clausola” che le imprese edili sono costrette ad ingoiare nel caso intendano partecipare ad una dei recenti trattative per eseguire alcuni lavori di manutenzione del Comune di Carrara. Gli importi degli appalti finiti nel mirino di Cna Massa Carrara (info su www.cna-ms.it) supera di poco i 70 mila euro uno e i 200 mila l’altro.  Non è finita: si aggiudica i lavori l’azienda che garantirà il massimo ribasso, in pratica lo sconto più importante. Le raccomandante con gli inviti stanno arrivando proprio in questi giorni. “Si sposta il problema sulle aziende edili – tuona Paolo Ciotti, Direttore Provinciale Cna Massa Carrara – che intanto sono diventate, senza volerlo, delle banche. Finanziano i lavori pubblici, anticipano di tasca propria ma saranno pagate a 30 mesi. Se questi sono i paletti del patto di stabilità, dico, usciamone. Così non si può più andare avanti”.

Tutta la vicenda ricalca in pieno quello che sta accadendo un po’ in tutto il paese anche se a Carrara supera i limiti. 900 giorni, come tetto massimo, sono un po’ tantini. “2014 può significare gennaio 2014 ma anche dicembre 2014 che fa una bella differenza – ammette Ciotti – non possono essere sempre le imprese, le piccole imprese artigiane a dover pagare per tutti”. Pagare in ritardo rappresenta purtroppo una regola, e non l’eccezione, per la Pubblica Amministrazione. Il 73% degli enti pubblici paga oltre la scadenza contrattuale. Le imprese che operano nei settori delle costruzioni e della manifattura – stando all’indagine realizzata da Cna e Swg che ha fotografato la galassia dei pagamenti – sono le più penalizzate dalla cattiva attitudine della nostra Pubblica Amministrazione. Per le imprese delle costruzioni il tempo complessivo di incasso delle fatture emesse verso enti della Pubblica Amministrazione è di 238 giorni (in media 95 giorni di tempi contrattuali + 143 giorni di ritardo rispetto alle scadenze contrattuali). Voragini, gap, buchi, chiamarli in altro modo non cambia certo le cose, trovano un alibi nel patto di stabilità che le amministrazioni, Carrara come tutti i comuni d’Italia devono rispettare: “non si può chiedere alle imprese di finanziare per due anni la straordinaria manutenzione delle scuole pubbliche, che oltre all’attesa del pagamento anticipano le spese per il contratto, che potrebbero essere addebitate al fornitore al momento del saldo lavori e non anticipate in alcuni casi di oltre un anno. Le imprese – sottolinea Ciotti – sono pronte anche ad investire sul territorio, a finanziare in un certo senso opere di manutenzione ed interventi, ma non a queste condizioni. Non potrebbero nemmeno arrivarci al 2014 se la tendenza economica non si inverte”. Cna ci tiene a ribadire, nonostante tutto, il forte senso di responsabilità da parte di alcune imprese che hanno sempre lavorato con l’amministrazione pubblica e che oggi si sentono quasi in dovere di rispondere a questo sacrificio “per evitare – ammette il Direttore Cna Massa Carrara – che i vincoli posti alle amministrazioni si trasformino, come stiamo vedendo in alcuni settori, in un problematica sociale di più ampio respiro. Oggi rischiamo di dover affrontare scuole chiuse e strade piene di buche. Se le imprese non rispondono, e spesso sono imprese locali, le scuole non aprono e le strade restano con le buche. Purtroppo – ricorda Ciotti – le amministrazioni spesso si dimenticano questa responsabilità da parte delle imprese ed i lavori più interessanti vengono sistematicamente assegnati ad imprese esterne al territorio. Questo non va”. Qualche proposta Cna ce l’ha già, e l’ha già anche presentata in sede nazionale nella speranza che a pioggia, poi ricada sul territorio come l’immediata attuazione della Direttiva Comunitaria 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e l’adozione, entro il 31 dicembre 2012, della direttiva 2010/45/UE, emanata specificatamente per consentire a tutti i Paesi membri di introdurre un regime IVA di cassa a tutte le imprese con volume di affari fino a 2 milioni. “Siamo consapevoli che il patto di stabilità non consente manovre diverse all’amministrazione di Carrara – conclude Ciotti – ma di questo passo si condannano a morte le imprese artigiane. 900 giorni sono un tempo interminabile per chi deve combattere ogni giorno per sopravvivere”. Inoltre non comprendiamo se il patto di stabilità sia applicato solo ed esclusivamente al mondo delle costruzioni o a tutti i capitoli di spesa delle Amministrazioni comunali, visto che in altri bandi non è presente questo slittamento temporale dei pagamenti. Purtroppo – conclude Ciotti – le Amministrazioni non stanno capendo che occorre coinvolgere le associazioni di categoria e le loro imprese, nella pianificazione degli interventi. In questo modo, dialogando assieme, si possono trovare anche forme compensative e di garanzia per far svolgere gli interventi alle imprese, malgrado l’inevitabile slittamento dei pagamenti. La crisi e il patto di stabilità riguarda tutti: perdiamo in partenza se non lavoriamo assieme”.