“Abbiamo appreso dalle notizie di stampa che l’allarme lanciato in Veneto dal Governatore Zaia rispetto alla presenza di Pfas (perfluoroalchilici) nei corsi d’acqua e nelle acque potabili, ha coinvolto anche il nostro Distretto Industriale, a quanto si legge, sin dal 2013 grazie ad uno studio condotto dal CNR su vari corsi d’acqua e anche altri di tipo epidemiologico” è la premessa di Rossella Giannotti della Presidenza Provinciale CNA Pisa, che interviene sul tema unitamente a Alberto Giannangeli presidente Assa.

I PFAS sono le sostanze impermeabilizzanti più diffuse al mondo e usate in moltissimi settori produttivi compreso il conciario, riconosciute come dannose per l’uomo, ma per le quali la normativa non ha ancora individuato una “soglia di pericolo” per la presenza nel sangue.

“Apprendiamo, sempre dai giornali – scrivono CNA e Assa – che sia le istituzioni locali che i rappresentanti delle aziende conciarie erano a conoscenza di questo studio del CNR e che sono state attivate “azioni da parte dei tecnici degli impianti del nostro polo conciario”, monitoraggi anche da parte della Regione che da atto che “esiste un rapporto di massima collaborazione sui temi ambientali perché sotto questo punto di vista il Distretto è aperto e sensibile.

Prendiamo atto infine, con nostra grande soddisfazione, che da noi la situazione è assolutamente sotto controllo e che non è stata rilevata alcuna traccia di questa sostanza nelle acque potabili. Ciò dimostra ancora una volta che il nostro sistema produttivo ha una sensibilità alta ed una attenzione costante ai problemi ambientali.

Da un lato però rileviamo che le circa 150 aziende aderenti a CNA ASSA coinvolte nella filiera cuoio e concia all’interno delle quali, è bene ricordare, trovano occupazione circa 2000 addetti, non utilizzano in alcun modo sostanze chimiche e men che meno quelle incriminate, dall’altro non sono nemmeno state messe a conoscenza dei contenuti dello studio realizzato a suo tempo dal CNR e tanto meno delle misure che conciatori e Istituzioni locali hanno concordato come dichiarato. Il Distretto però, ci preme sottolineare, non può funzionare così. Ci saremmo aspettati una maggiore sensibilità e correttezza da parte dei nostri partner al tavolo del Distretto ed una condivisione in quella sede di questa problematica” è la conclusione della nota CNA-Assa.