In occasione dell’assemblea 2013, il 9 maggio a Roma, Rete Imprese Italia presenterà il Manifesto “Adesso tocca a voi!”, un appello al Governo al Parlamento e alla Politica ad agire concretamente ed immediatamente a sostegno della crescita e dell’economia reale. Sulla home page di www.cna.it il Manifesto è aperto alla sottoscrizione di tutti gli amministratori e di tutti gli imprenditori italiani. Naturalmente possono sottoscriverlo anche lavoratori e cittadini.

Le imprese “hanno fatto tutto il possibile: adesso tocca a voi”. è l’estremo appello che Rete Imprese Italia rivolge in un ‘Manifesto’ a Governo, Parlamento e politica perché facciano la loro parte di fronte ad una crisi “che sta cancellando la parte più vitale del nostro sistema produttivo: nel 2013, 26,6 miliardi in meno di Pil, 22,8 miliardi in meno di consumi, 249 mila chiusure delle attività commerciali e dell’artigianato”.

Il protrarsi della recessione “sta riducendo allo stremo le imprese del terziario di mercato, dell’artigianato e l’impresa diffusa che vivono sulla propria pelle il peso insostenibile dell’eccessiva pressione fiscale, del crollo dei consumi senza precedenti, del difficile e costoso accesso al credito, dell’annosa questione della riscossione dei crediti vantati nei confronti della P.A.”. Il prossimo 9 maggio Rete Imprese Italia presenterà quindi, nell’ambito dell’assemblea 2013, il Manifesto “Adesso tocca a voi!”. L’appello al Governo, al Parlamento e alla politica ad agire immediatamente con misure concrete a sostegno della crescita e dell’economia reale è aperto alla sottoscrizione degli amministratori e degli imprenditori su tutto il territorio nazionale. I risultati dell’iniziativa e della raccolta firme verranno presentati il giorno dell’assemblea.

“La crisi – si legge nel Manifesto – sta cancellando la parte più vitale del nostro sistema produttivo. Nel 2013, 26,6 miliardi in meno di Pil, 22,8 miliardi in meno di consumi, 249 mila chiusure delle attività commerciali e dell’artigianato. La ripresa – si sottolinea nell’appello – diventa un miraggio, gli imprenditori hanno perso la pazienza e stanno perdendo la speranza. Ma il destino non è segnato. Le imprese dell’artigianato, del terziario di mercato e l’impresa diffusa, che nel nostro Paese producono il 58% del Pil e danno lavoro al 62% degli occupati, non ci stanno. Reagire alla crisi si deve e si può”.