L’intervento in ASVIS della Vicepresidente nazionale Elena Calabria
su come supportare le pmi nel percorso verso modelli di produzione sostenibile.

“Cresce continuamente il numero di PMI che indirizzano le proprie strategie verso la creazione di valore condiviso e utilizzano la rendicontazione integrata dei propri impatti economici, sociali e ambientali, guardando all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile come un riferimento decisivo per le proprie strategie aziendali. Siamo all’inizio di un importantissimo cammino, ma per mettere in moto il cambiamento culturale che il modello della sostenibilità richiede, è necessario un intervento deciso, coordinato e razionale delle istituzioni”.

Ad affermarlo è stata la Presidente di Cna Toscana Centro Elena Calabria,  intervenuta in veste di Vicepresidente nazionale CNA con delega alle Politiche di sostenibilità, ambiente e energia, al 3° Festival dello Sviluppo Sostenibile, tenutosi martedì 28 maggio a Milano in Assolombarda.

Nell’occasione – che ha visto la partecipazione di tutte le maggiori organizzazioni datoriali, tra cui CNA, oltre all’Alleanza edelle Cooperative italiane, alla Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (FEBAF) e Unioncamere Utilitalia per rinnovare l’impegno comune sul “Patto di Milano” siglato nel giugno 2017, per proseguire il percorso avviato in favore di uno sviluppo sostenibile da parte di tutte le imprese italiane – Calabria ha sottolineato che “Il modello di sviluppo sostenibile rappresenta per le piccole imprese una grande opportunità di crescita e di sviluppo, soprattutto in un contesto economico generale ancora difficile e rallentato. La promozione dell’uso delle fonti rinnovabili nell’ottica del rafforzamento dell’autoproduzione di energia – ha proseguito Calabria –  consentirebbe alle PMI di abbattere uno dei costi fissi più rilevanti, costi che zavorrano il potenziale di competitività di molte attività, e che ci ha portato ad avere la bolletta più salata d’Europa. La decarbonizzazione e l’economia circolare sono temi strategici: le piccole imprese sono infatti presenti in settori chiave come quello della casa (costruzioni ed impianti), della produzione e dei trasporti, oltre a rappresentare esse stesse potenziali vettori di efficienza attraverso i processi di efficientamento energetico e di integrazione delle rinnovabili presso le proprie sedi produttive. Per questo oggi è indispensabile che il decisore pubblico manifesti lungimiranza e capacità di prospettiva – ha concluso Calabria – programmando gli interventi in una visione di medio-lungo periodo e mettendo in campo tutte le misure utili a sollecitare un approccio di sistema allo sviluppo sostenibile”.