È questo il titolo dell’articolo di Maurizio Bologni pubblicato oggi, lunedì 15 settembre, su Repubblica Affari & Finanza.
Le cinque imprese toscane hanno costituito Visun Tuscany Yachting, una jointventure con il gruppo cinese Visun. Le cinque aziende toscane sono: Yachtica, Viareggio Supply Service, Tecnopol, Arredomare e Francesco Virdis.
Andrea Giannecchini, titolare di Yachtica e chairman di Visun Tuscany Yachting, è il presidente toscano e nazionale di CNA Produzione.

Pubblichiamo a seguito l’articolo.

Nautica, 5 imprese dalla Toscana alla Cina alla conquista del mercato del refitting

HANNO COSTITUITO UNA JOINT VENTURE, DI CUI HANNO IL 51%, CON IL GRUPPO CINESE VISUN CON UN INVESTIMENTO DI 30 MILIONI PER MANUTENZIONI E RIPARAZIONI DEGLI YACHT DI LUSSO NELL’ISOLA DI HAINAN CON L’OBIETTIVO DI FARE CONCORRENZA AD HONG KONG

Maurizio Bologni

Firenze. Due yacht di 30 metri, uno made in Italy che ha bisogno di rifiniture alle finestrature e l’altro di proprietà di «madame Wanda», consorte del magnate a capo del gruppo che per Forbes è il più ricco di Cina. Sono i primi che si sottoporranno a Sanya, nell’isola cinese di Hainan, al “maquillage” del neonato Visun Tuscany Yachting, costituito da una jointventure italocinese a guida tricolore e destinato a diventare il più grande centro di refitting del mondo. E’ la scommessa di cinque aziende italiane, Yachtica, Viareggio Supply Service, Tecnopol, Arredomare e Francesco Virdis, che portano l’eccellenza toscana della manutenzione nautica nella Cina tropicale, con lo scopo di intercettare il turismo vip delle imbarcazioni da diporto di alta fascia che nell’area è in sviluppo esplosivo. Trenta milioni di investimenti, primo obiettivo fare manutenzione su almeno 200 yacht all’anno ricavandone 30 milioni, e poi creare un network di cantieri. Le condizioni per il business ci sono. Il governo cinese scommette su Sanya per lo sviluppo di un turismo di qualità che la renda tra le più ambite mete internazionali entro il 2020. Una valanga di investimenti su spiagge splendide, nuove autostrade e altre infrastrutture, nel 2013 2,7 miliardi di euro di proventi dal turismo (+21,4%). In questa tumultuosa crescita si inserisce la nautica, che dal 2009 ha portato ad ormeggiare nell’isola da zero a 230 yacht, di cui 6 di oltre 30 metri e 30 di produzione italiana. Obiettivo è attrarre nel paradiso tropicale anche i 2.000 yacht presenti in Cina e i 3.000 «in fuga» dalla vicina Hong Kong, dove i porti sono congestionati, non hanno spazi per allargarsi, costano caro. Tra i primi a fiutare l’affare il paperone Wang Da-Fu, a capo del Visun Group e del controllato Visun Royal Yacth Club, che nell’isola sta realizzando hotel sfarzosi e una marina con 616 posti barca (216 pronti ospitano più di 150 yacht fino ai 36 metri). E’ lui il socio agganciato dai toscani con l’aiuto di Toscana Promozione e di Navigo. Attraverso una newco, la Toscana Refit srl, le imprese della costa versiliese hanno costituto la Visun Tuscany Yachting, di cui detengono il 51%, in partnership col colosso cinese che ha la quota di minoranza. La società sino-italiana ha da poco inaugurato nell’area del Visun Club il Repair Service Center, un cantiere di 10.000 metri quadrati per la riparazione e il refit di yacht fino ai 36 metri, in grado di ospitare a terra fino a 20 imbarcazioni, capannone di verniciatura, workshops di lavorazioni del legno, del metallo e dei materiali elettrici, un carro ponte per gli alaggi e i vari da 160 tonnellate (il più grande ad Hainan) e un carrello motorizzato da 150 tonnellate. Prossimo step, entro il 2015, l’apertura, già finanziata dal socio cinese, di un secondo cantiere di 66.000 metri quadrati, dedicato al servizio di super e mega yacht fino ad 80 metri, equipaggiato con piattaforma mobile da 2.000 tonnellate, carro ponte da 900 tonnellate e 5 capannoni. «Puntiamo sulle alte specializzazioni di riparazione, refit e manutenzione sviluppate in Italia con l’obiettivo di creare un network di cantieri e diventare il primo fornitore di servizi nautici in tutta la regione dell’Asia Pacifica», dice Andrea Giannecchini, chairman di Visun Tuscany Yachting. «Facciamo verifica delle imbarcazioni alla consegna, revisione dei motori, ristrutturazione di interni e arredamenti, falegnameria, riverniciatura di esterni e delle carene di yacht sia in vetroresina che acciaio». Si calcola che le sole manutenzioni ordinarie costino ogni anno il 7% del valore dell’imbarcazione. In materia i toscani sono maestri, per l’esperienza maturata nel distretto di Viareggio dove cinque grandi brand da soli producono più della metà degli yacht made in Italy. Intanto nel nuovo cantiere di Visun Tuscany Yachting si comincia a lavorare. General Manager italiano, venti tecnici con un’avanguardia di sei specialisti provenienti dalla Toscana. Giannecchini spiega così l’impiego di maestranze italiane: «Vogliamo tenerci stretto il valore aggiunto del nostro know how, non facciamo regali di conoscenza».

(Repubblica Affari & Finanza – 15 settembre 2014)