Cna Firenze: “Le nostre imprese pagano tasse superiori alla media, ma per il 2017 confidiamo in una minore pressione fiscale da parte del Comune”.

Mercoledì 7 settembre le piccole imprese artigiane fiorentine celebrano il Tax Free Day: il giorno dell’anno in cui smettono di lavorare per pagare le tasse e iniziano a produrre reddito. Ma questa non è proprio una ricorrenza da festeggiare se si pensa che in tutte le altre provincie della Toscana il Tax Free Day arriva prima in calendario. Va un po’ meglio per esempio a Grosseto (25 agosto), Lucca (4 agosto), Pistoia (3 agosto) e Prato (2 agosto); la data passa addirittura al mese di luglio a Massa (31 luglio), a Carrara (30 luglio) e ad Arezzo (22 luglio).

E infatti alle imprese fiorentine alla fine nel 2016 non resta molto secondo il rapporto dell’Osservatorio Nazionale Cna che analizza 124 comuni italiani, a partire da tutti i capoluoghi di regione e di provincia. I calcoli sono stati eseguiti su un’azienda tipo, una ditta individuale manifatturiera, con un laboratorio di 350 metri quadri, un negozio di 175 metri quadri, 5 dipendenti, un fatturato di 430mila euro all’anno e un reddito d’impresa prima delle imposte deducibili di 50mila euro all’anno.  Dopo aver pagato tutte le tasse, i 50mila euro nel 2016 diventano a Firenze, per questa impresa tipo, 15.750 euro. Nel 2011 invece, dopo il pagamento di tutte le imposte e tasse, rimanevano 18.072 euro.

E come se non bastasse, per il 2016, il calo della pressione fiscale si arresta. L’Osservatorio prevede addirittura un lieve incremento del Total Tax Rate destinato a salire in generale al 61% complessivo (+0,1% rispetto al 2015) mentre a Firenze sale al 68,5%, un dato sopra la media appunto, preceduta solo da Reggio Calabria, Bologna e Roma e collocata al quarto posto insieme a Catania.

In ogni caso, alla luce delle ultime dichiarazioni del sindaco di Firenze Dario Nardella che si è mostrato favorevole ad intervenire per abbassare le tasse a favore di aziende, artigiani e negozianti, per l’anno prossimo Cna Firenze nutre buone aspettative per la mitigazione della pressione fiscale sul sistema delle imprese.

“A conti fatti il quadro che emerge da questa analisi fa cadere le braccia – ha commentato Franco Vichi, direttore Cna Firenze – Bisogna dare segnali concreti per rendere il sistema fiscale locale migliore per le imprese. Lo si può e deve fare anche attraverso le scelte di qualificazione e riduzione della spesa pubblica da parte delle pubbliche amministrazioni, sia quelle locali che quella regionale. La frammentazione, per fare un esempio, comporta elevatissimi costi indiretti ed è per questo che sosteniamo con forza le fusioni dei Comuni”.

“Non possiamo che prendere atto che a Firenze e nella nostra città metropolitana il sistema delle imprese si è trovato a pagare tasse complessive maggiori rispetto al dato della media nazionale e questa situazione non ci ha aiutati di certo a competere nella giusta maniera con le sfide del mercato globale – ha detto Andrea Calistri, presidente Cna Firenze – Per un’inversione di tendenza, oltre all’annunciato abbassamento della pressione da parte del Comune di Firenze, bisogna mettere in campo tre direttrici operative: consistente riduzione della pressione fiscale, capovolgimento della tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica, uso strategico della leva fiscale per aumentare la domanda interna”.