Le preoccupazioni e l’analisi di Cna Balneatori che chiede al nuovo Sindaco di Massa interventi ed una programmazione seria. Secondo Cna sarebbero almeno mille gli ombrelloni che potrebbero non essere aperti e centinaia, tra diretti ed indiretti, i posti di lavoro a rischio. Posticipati tanti contratti di lavoro per effetto del maltempo. Lorenzo Marchetti, Presidente Regionale Cna Balneatori: “Volpi non ti dimenticare del turismo”.

Almeno mille ombrelloni che non si apriranno sulle nostre spiagge e centinaia di posti di lavoro a rischio, tra diretti ed indiretti, nel turismo del mare: secondo Cna Balneatori (info su www.cna-ms.it), la sigla dell’associazione degli artigiani che raduna gli stabilimenti balneari, l’effetto dell’ultima mareggiata che ha colpito la costa potrebbe avere conseguenze pesantissime sulla tenuta fragilissima dell’economia del territorio già provata dalle difficoltà dell’artigianato e del commercio. Sarebbero almeno una ventina gli stabilimenti balneari, in particolare tra Marina di Massa e Ronchi, che non sarebbero addirittura nelle condizioni di aprire. L’ultima mareggiata ne ha compromesso anche le strutture.

“La mareggiata si è mangiata l’ultimo lembo di spiaggia che era rimasta – confessa Lorenzo Marchetti, neo Presidente Cna Balneatori Toscana riferendosi a tutte quelle strutture minacciate dal mare – e negli ultimi giorni la situazione si è ancora più aggravata. Spero che il nuovo Sindaco di Massa, Alessandro Volpi, si renda conto dell’importanza strategica del turismo, non solo balneare; è una delle poche risorse che è rimasta al nostro territorio su cui puntare con decisione. Ci aspettiamo risposte, anche forti, per rianimare un comparto che non è spacciato, ma in difficoltà, questo sì, assolutamente sì. Sarebbe un peccato dimenticarsene. Gli operatori turistici sono disponibili a collaborare con l’Amministrazione, a dare il loro contributo a programmazioni e progetti”.

Cna Balneatori che già nelle scorse settimane era intervenuta sul progetto dei geo-tubi e poi sulla soluzione temporanea delle mini-scogliere, vuole evitare però la caccia alle streghe: “c’è stata, in questi anni, e non mi riferisco solo agli ultimi due-tre-quattro anni, una disattenzione incomprensibile ed indescrivibile da parte delle amministrazioni – spiega Marchetti – sono mancate politiche di sviluppo, programmazione di investimenti e politiche turistiche serie. Non abbiamo un Piano dell’Arenile e questo la dice lunga. Lasciamo il giudizio sugli interventi che sono stati realizzati per salvare l’arenile ai tecnici. I risultati sono evidenti, in certe aree la situazione è addirittura peggiorata. Le scogliere sono solo l’inizio di un percorso di ricerca definitiva”.

Marchetti parla degli sfortunati “colleghi” che stanno vivendo un vero e proprio dramma: “ci sono stabilimenti che probabilmente non potranno aprire, perché il mare si è divorato quella poca spiaggia che erano riusciti a salvare. In pericolo ci sono poi strutture, cabine, verande ed attrezzature per milioni di euro di investimenti. Il danno prolungato dell’erosione, e quello  immediato dell’ultima mareggiata, non è quantificabile”. L’analisi di Cna Balneatori si sposta all’interno del territorio, perché “turismo balneare significa commercio, occupazione, economia”. “Ci sono molte assunzioni in forte dubbio – analizza ancora – mentre tante sono state posticipate a causa anche del maltempo che ci impedisce di decollare con la nuova stagione. E tutti sappiamo come il turismo balneare sia storicamente e strutturalmente fondamentale per la sopravvivenza di centinaia di famiglie della nostra provincia e della nostra città. Non ce lo possiamo permettere. Sindaco, Alessandro Volpi, non dimenticarti del turismo”.