Le Associazioni di imprese e gli ordini professionali di Siena, uniti per il rilancio del territorio, hanno presentato le proposte concrete che potranno dare nuova vitalità alla città ed alle aree produttive.

L’economia a Siena è in difficoltà ma può ripartire; intanto, per dare ossigeno, si potrebbero fare provvedimenti mirati che abbiano come obiettivo il bene dei cittadini e delle imprese. Questo lo spirito che ha unito le associazioni dell’artigianato e delle imprese, gli agricoltori e gli ordini professionali in un documento molto complesso di modifica del regolamento urbanistico della città di Siena. Il corposo elaborato sarà consegnato al prossimo Sindaco di Siena e contiene le analisi e le proposte comuni di Cna Siena, Confartigianato Siena, Api Siena, Ordine degli Architetti di Siena, Ordine degli Ingegneri di Siena, Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati di Siena, Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Siena, Cia Siena, Coldiretti Siena e Unione Provinciale Agricoltori Senesi. “Dobbiamo rilanciare l’economia, dare una svolta a questa fase di stallo in cui tutto è immobile”, ha esordito il presidente dell’area senese della Cna Sergio Ciccioni. “Non possiamo rimanere ostaggio della burocrazia o di vincoli fuori da ogni logica della vita reale dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. Tutti abbiamo bisogno di atti concreti. Con le nostre proposte ci sarebbero meno limiti fini a sé stessi e costi minori, dunque una migliore gestione del territorio che può contribuire alla crescita”, ha proseguito Ciccioni. La parte tecnica è stata analizzata da Michele Lambardi, funzionario di riferimento della Cna di Siena per l’area cittadina: “Sono necessari atti e provvedimenti per rispondere ai bisogni dei cittadini e rilanciare l’economia senese. Se non facciamo nulla, nulla accadrà, su questo non ci sono dubbi. Abbiamo lavorato molto sulle proposte che abbiamo elaborato ed ognuna ha una sua ragione ed una sua fattibilità reale. Non vogliamo cementificazioni ma nemmeno un illusorio consumo zero. Si tratta di gestire in modo equilibrato un patrimonio enorme nel quale le persone possano vivere al meglio.”. Stesso pensiero anche di Gabriele Carapelli, vice direttore di Confartigianato: “Diamo un segnale forte a tutta la politica ed alla prossima giunta comunale. Le imprese e gli ordini hanno elaborato delle proposte serie e concrete, ma soprattutto precise e realizzabili in tempi brevissimi. E’ necessaria una svolta e questa deve essere accompagnata dal coraggio di fare delle scelte”. Sulla stessa linea anche Moreno Giardini del Collegio dei Periti Industriali: “Le nostre puntuali richieste di cambiamento vogliono rendere migliore la vita alle imprese ed ai cittadini. Non è ammissibile una burocrazia così cieca e sorda e delle regole che impediscono di lavorare agli addetti ai lavori oltre a scoraggiare gli investitori, dunque i cittadini”. Importante anche il contributo dell’Unione Provinciale Agricoltori, attraverso il presidente Alessandro Cinughi de Pazzi: “Le aziende agricole hanno molti immobili ed è necessario consentire ristrutturazioni e riqualificazioni, anche ottimizzando delle piccole porzioni. Adesso la burocrazia blocca tutto ed in più dobbiamo pagare l’Imu: il danno oltre la beffa”. Sui vincoli è intervenuta anche Cinzia Lamoretti, una degli estensori del documento: “Ci sono vincoli troppo restrittivi. Dobbiamo superare questa fase con tanto coraggio e buonsenso”.

LE ASSOCIAZIONI DELL’ARTIGIANATO E DELL’AGRICOLTURA INSIEME

AGLI ORDINI PROFESSIONALI AVANZANO PROPOSTE DI MODIFICA

AL REGOLAMENTO URBANISTICO DI SIENA

NOTA SINTETICA

Il settore delle costruzioni è in forte crisi economica anche nella nostra città. L’abbassamento della capacità di spesa e di indebitamento di famiglie ed imprese, ha drasticamente ridotto la compravendita di immobili ed i lavori di ristrutturazione; quando l’economia langue anche le commesse della filiera delle costruzioni, che coinvolge migliaia di imprese e famiglie a Siena e provincia, si riducono, alimentando la spirale recessiva.

In questa situazione è ancora di più sconcertante che la burocrazia italiana, con i suoi lacci e lacciuoli, spesso inefficaci a raggiungere i fini dichiarati, non si decida a scendere sulla realtà. A Siena, oltre ai problemi derivanti dalle normative nazionali e regionali, ci si scontra ogni giorno con il regolamento urbanistico, approvato il 24 gennaio del 2011, sul finire di un mandato amministrativo. Il regolamento, tuttora vigente, non risponde alle esigenze della città, dei cittadini e delle imprese; ostacola le attività ordinarie, limita inutilmente le iniziative che non avrebbero effetti negativi sulla comunità e sulla gestione sostenibile del territorio.

Non si tratta di cementificare, ma di rispondere alle normali esigenze dei cittadini.

Non si tratta di perseguire illusioni ad effetto, come il “consumo zero” di territorio, che sono irrealizzabili o controproducenti.

Si tratta di avere una nuova idea di città, un nuovo orizzonte di sviluppo, una programmazione seria ed gestione equilibrata, per tendere ad una sostenibilità che non sia immobilismo.

Per questo le sottoscritte associazioni di categoria, unitamente ai sottoscritti ordini professionali, hanno deciso di proporre ai futuri amministratori, chiunque essi siano, alcune modifiche che potrebbero, pur in un momento di crisi pesantissima, eliminare limitazioni delle quali spesso sfugge anche il senso e l’utilità.

Il precedente Consiglio Comunale aveva approvato un atto di indirizzo dai contenuti condivisibili. In particolare, fra questi contenuti, ci pare si debba in futuro:

  • riconsiderare il quadro generale delle previsioni degli strumenti urbanistici tenendo conto dell’avvenuto cambiamento dei presupposti economici
  • dare importanza all’individuazione di nuove opportunità residenziali, commerciali e terziarie nel centro storico
  • valorizzare il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili
  • riconsiderare la città dell’Arbia
  • riconfigurare la strada fiume

Ma tutto ciò evidentemente non basta più.

Dopo i primi anni di vigenza del regolamento ci sentiamo di aggiungere alla discussione le seguenti necessità, che devono essere assolutamente affrontate:

  • privilegiare le ristrutturazioni attraverso uno snellimento delle procedure, e soprattutto una adeguatezza ed una coerenza del regolamento a questo indirizzo. Oggi le ristrutturazioni sono invece limitate dai vincoli ai cambi di destinazione d’uso, dai vincoli in aree agricole, dai limiti alle demolizioni ecc..
  • prevedere e creare le condizioni, comunque, per piccoli interventi residenziali di nuova edificazione, per rispondere all’esigenza di nuove abitazioni ad utilizzo dei privati, considerando anche forme convenzionali che prevedano restrizioni all’utilizzo, per evitare speculazioni
  • aprire un tavolo di lavoro tecnico con gli istituti bancari per realizzare strumenti finanziari nuovi in grado di aumentare l’accesso al credito dei privati committenti
  • aumentare l’intensità di collaborazione e coordinamento con i Comuni confinanti
  • rivedere il meccanismo della “perequazione” e del cosiddetto “aspirapolvere” (crediti edilizi) il quale, così come regolamentato oggi, non innesca i meccanismi virtuosi desiderati
  • ampliare le possibilità di cambi di destinazione d’uso
  • impegnarsi fortemente, dal punto di vista politico, per promuovere verso le istituzioni competenti la revisione delle zone a vincolo paesaggistico
  • valutare la realizzazione di un regolamento urbanistico energetico del Comune di Siena e dei Comuni limitrofi
  • rivedere i rapporti di aereoilluminazione per le attività economiche
  • consentire maggiormente piccoli ampliamenti (25%) ed altri interventi, introducendo magari vincoli alla futura compravendita per dieci anni, risolvibili in maniera onerosa (ad es. pagando il doppio degli oneri urbanistici già pagati)
  • consentire i garages interrati, anche a titolo oneroso
  • avere la possibilità di ampliamento oneroso della SUL del 25% degli edifici esistenti residenziali
  • possibilità di ampliamento della SUL del 25% degli annessi agricoli sia di aziende agricole sia di privati
  • possibilità di cambio di destinazione (anche oneroso) di alcune tipologie di edifici rurali
  • nel cambio di destinazione e/o nei frazionamenti ammettere la formazione di alloggi con dimensione media di 45 mq di SUL
  • per un maggiore sviluppo di energia rinnovabile è necessario che sia consentita l’installazione dei pannelli solari o altre fonti energetiche in tutte le aree agricole sia nelle coperture degli edifici e in tettoie

Cna Siena – Confartigianato Siena – Api Siena – Ordine degli Architetti di Siena – Ordine degli Ingegneri di Siena – Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati di Siena – Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di Siena – Cia Siena – Coldiretti Siena – Unione Provinciale Agricoltori Senesi