Pubblichiamo a seguito un intervento di Lucia Salfa, Presidente CNA Area Territoriale di Pistoia e Serravalle Pistoiese:

Il dibattito che si sta sviluppando sul futuro di Pistoia, assume caratteri sempre più preoccupanti. In assenza di un progetto di sviluppo della città, organico e caratterizzato da elementi qualificati e di ampio respiro, siamo costretti a discutere ed intervenire, per singoli argomenti affrontando le necessità in modo estemporaneo e disorganico. E’ questo il caso, oggi, della risposta data dall’amministrazione comunale alla realizzazione del parcheggio di San Bartolomeo unica eventuale fonte di ossigeno, in assenza di altri interventi, per le attività presenti nella zona, e delle reazioni che inevitabilmente tale decisione determina.

Il parcheggio del Ceppo, appannaggio di chi si è assunto la responsabilità nel firmare un “Patto” parziale e prematuro rispetto alle esigenze di salvaguardia delle attività economiche della città, non esaurisce le necessità di chi vuole recarsi in via Pacini o nelle vie limitrofe:  poco pubblicizzato e sconosciuto a chi arriva da fuori Pistoia, rimane poco noto agli stessi cittadini che peraltro lamentano la scarsa sicurezza nel dover percorrere, dopo aver parcheggiato, i lunghi corridoi di collegamento in assenza di qualsiasi forma di vigilanza. Non può essere questa la sola risposta, soprattutto in rapporto alla vituperata prospettiva di chiusura al traffico della stessa via Pacini,  prevista nell’accordo firmato oltre un anno fa tra Comune, Confcommercio e Confesercenti. E’ necessario e irrimandabile allora affrontare in maniera organica, un piano di sviluppo che interrompa la paralisi delle attività economiche presenti nella zona e rivedere, con profondo senso di responsabilità, la decisione assunta in questi giorni dall’Amministrazione Comunale in merito alla realizzazione del parcheggio di San Bartolomeo. L’isolamento della zona circostante, provocato dal trasferimento dell’Ospedale, ha già prodotto tragici effetti con la chiusura di svariate attività. Proseguire in una logica di interruzione dei progetti in corso, senza  fornire valide alternative, non premia gli operatori economici che con sforzo e sacrificio personale stanno continuando a garantire la presenza in una zona che risulterebbe, altrimenti, sfornita da qualsiasi servizio, ma non premia neanche la città che rischia concretamente ed ogni giorno, lo svuotamento di strade che dovrebbero, invece, rappresentare il giusto corollario a ridosso dei principali punti di attrazione turistica.