La Regione sul PRG vada aventi spedita.
CNA, CONFINDUSTRIA, ASAMAR, SPEDIMAR, LEGACOOP, CIA, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI, e CONFARTIGIANATO, chiedono alla Regione Toscana di procedere in modo rapido ed incisivo nell’iter per l’approvazione del Piano Regolatore Portuale del porto di Livorno adottando, se procede l’inerzia dell’Amministrazione Comunale, i poteri sostitutivi di cui può avvalersi per legge, così come previsto dal comma 3 dell’art. 44 della legge regionale 10 novembre 2014, nr. 65.
Le scriventi organizzazioni non intendono assolutamente subire ulteriori incertezze e titubanze, che rischiano di vanificare l’esito di un percorso che proprio la politica ha già reso lungo 60 anni. Per questo le categorie economiche chiedono alla Regione di espletare ogni atto necessario in tal senso.
Ove tutto ciò non avvenga, la Giunta Regionale può e deve, ai sensi dell’art. 6 della Legge Regionale 1 dicembre 1998 nr. 88 richiamato nella citata legge 65, adottare o approvare gli atti di adeguamento degli strumenti comunali.
La responsabilità sociale impone di non mettere a rischio le straordinarie condizioni attualmente presenti per ottenere un Accordo di Programma che consenta un consolidamento ed uno sviluppo dell’intero comparto marittimo-portuale, in analogia di ciò che sta già accadendo a Piombino.
La verifica e la discussione politica sono atti legittimi e doverosi: i pregiudizi certamente no.
Da una crisi profonda come quella dell’economia livornese, può adesso nascere una opportunità di rilancio: è l’ora di supportare tutti insieme questa opportunità.
Il Comune di Livorno può giocare un ruolo di guida in questo percorso e le scriventi organizzazioni se lo auspicano ancora: ma se così non sarà, La Regione proceda speditamente nell’interesse generale dell’economia e dell’occupazione.