Ma il mio mistero è chiuso in me” canta Calaf, il Principe Ignoto della Turandot di Puccini. E anche Antoaneta Dzoni, già artista “onoraria” del cristallo, ha trovato un nuovo originale destino di ricerca e il suo “mistero – afferma ora l’artista – è chiuso nell’alabastro”.

Dalle acque della preistoria alle botteghe ottocentesche, alle sintesi dell’arte contemporanea, puro e trasparente, la pietra-non pietra, entra così sulla scena più internazionale, con una firma d’eccezione.

Dall’incontro tra l’artista Antoaneta Dzoni e gli alabastrai di Cooperativa Artieri Alabastro di Volterra prendono forma le sculture che manifestano la storia singolare di un territorio unico e di una città capitale, per origine e maestria, della pietra più versatile: Volterra.

 Le opere in alabastro di Antonaeta Dzoni saranno presenti al Premio Internazionale D’Arte Contemporanea “Viva Arte Venezia – Esposizione Internazionale 2017” dal 14 al 21 Ottobre, a Palazzo Albrizzi con Prince Art Sostenitore del Padiglione Nazionale del Guatemala alla 57° Esposizione Internazionale di Arte

“La Biennale di Venezia”.

E proprio sul colle etrusco, in occasione della presentazione pubblica di venerdì 29 settembre, alle ore 11 nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori, saranno “disvelate”, con ulteriori sorprese, le opere che voleranno verso Venezia, sulla scena del mondo.

“La presentazione in anteprima a Volterra vuole essere un omaggio al territorio nel quale è nata la lavorazione dell’alabastro e alle maestranze che lavorano la pietra”, come precisa la CNA di Pisa, ente promotore, con il Patrocinio del Comune di Volterra. Una volontà chiara e concreta quella di CNA: valorizzare l’intero comparto dell’artigianato, capace di mettersi a disposizione di artisti, designer e architetti per realizzare opere uniche, e capace di portare il nome di Volterra e dei territori di riferimento in tutto il mondo a maggior ragione attraverso la partecipazione a eventi prestigiosi come la Biennale di Venezia”.

La presentazione dei lavori sarà rivolta in particolare al mondo dell’arte ed ai giornalisti del settore, ma anche ad artisti e designer che potranno, dopo l’evento, visitare i laboratori, conoscere gli artigiani e sondare le innumerevoli lavorazioni favorite dalla versatilità della materia. Una delle idee che circolano è anche la creazione, magari in collaborazione con il Consorzio Turistico della Val di Cecina o altri soggetti che vorranno collaborare, dei pacchetti turistici, nei quali verranno inseriti i circuiti d’arte ed enogastronomici e le indicazioni dei laboratori che daranno la disponibilità per accogliere i visitatori e mostrare come si lavora l’alabastro, pietra geologicamente giovane, ma usata da millenni come materia prima per la scultura.

All’ evento di presentazione in anteprima della scultura in alabastro per la Biennale naturalmente parteciperà Antoaneta Dzoni, artista affermata, libera ricercatrice, macedone d’origine, in Italia dalla fine degli anni ’60, insieme agli scultori del colle etrusco, gli artigiani di Cooperativa Artieri Alabastro che hanno eseguito la lavorazione dell’opera in alabastro di Antoaneta.