Il Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo (CUPLA) ha inviato alla Regione Toscana una nota relativa alla recente manovra economica che pubblichiamo a seguito.

 

“Il provvedimento presentato dal Governo, approvato ed entrato in vigore, rappresenta una forte penalizzazione per le fasce più deboli della popolazione e soprattutto per i pensionati che ne chiedono con forza profonde modifiche.

La manovra, richiesta dall’Europa per raggiungere il pareggio del bilancio dello Stato, non contiene misure efficaci al raggiungimento dell’obiettivo, non prevede interventi destinati allo sviluppo dell’economia, al rilancio della produzione, all’incremento dei consumi, unica garanzia per uscire dalla profonda crisi che ha colpito l’Italia, assieme a tutti i Paesi più sviluppati del globo. Nella manovra non troviamo alcun intervento richiesto dalle nostre Associazioni in occasione del recente “Pensionati day” in favore delle pensioni più basse, si introduce, attraverso la perequazione automatica, una decurtazione su quelle medio-basse, si introducono meccanismi che consentono di raggiungere il godimento delle pensioni più tardi, misura particolarmente grave per le donne, destinate all’assistenza ed all’impegno all’interno della famiglia.

TICKET E TAGLI IN SANITA’

La riduzione dei fondi per il sistema socio-assistenziale, per il minor finanziamento del fondo sanitario nazionale, il ripristino dei ticket sui medicinali e l’aumento di quelli per le visite specialistiche mettono in condizione i cittadini a veri e propri salassi per ottenere servizi socio-sanitari, con il rischio di creare disaffezione per il servizio sanitario pubblico e spinta verso la sanità privata, venendo meno al principio che il diritto alla salute sia universale e pubblico.

In una situazione economica difficile ogni aumento di costi che il cittadino deve sopportare può diventare problematico, ma, parlando di sanità, gli aumenti dei costi a carico ed i tagli sui servizi vanno valutati soprattutto in termini politici; la tendenza al livellamento di spesa tra servizio pubblico e quello privato, in contemporanea ad un impoverimento logistico ed organizzativo del primo porta ad un solo risultato: quello di una “obbligata preferenza” del privato.

Il CUPLA Toscano a quanto sopra esprime la propria ferma contrarietà. Il CUPLA Toscano considera un’anticipazione di vera e propria patrimoniale sui redditi minori il “super bollo” sui titoli depositati presso gli Istituti pubblici perché grava con una misura che è in percentuale  più pesante per gli importi minori.

RIDUZIONE DELL’ADEGUAMENTO DEL VALORE DELLE PENSIONI AL COSTO VITA

Considerando che l’inflazione ufficiale, quella reale è ben più alta, ha ripreso ad attestarsi sui livelli in costante crescita, si avvicina ormai al 3% annuo, e poiché negli ultimi 10 anni le pensioni hanno subito una perdita del potere d’acquisto del 30%, se lo uniamo alla riduzione del 76% dello stanziamento a favore delle politiche sociali, all’azzeramento del fondo nazionale per la non autosufficienza non possiamo che esprimere forte contrarietà a questa mancanza che intacca il principio per il quale coloro che raggiungono il diritto alla pensione, dopo aver versato i propri contributi, ricevono un vitalizio che “dovrebbe” garantire lo stesso potere d’acquisto vita natural durante, così come il rischio che la norma sulla reversibilità possa ridurre le garanzie. I valori assoluti, in termini di riduzione, possono apparire di relativa importanza, ma anche qui la valutazione è prima di tutto politica: in pochi lustri le pensioni si sono “consumate” di alcune decine di punti percentuali rispetto alla crescita dei costi di generi e servizi di consumo prevalente da parte dei pensionati. Ad una annosa vertenza “globale” che richiede il recupero di tale gap e lo stabilire parametri di rivalutazione delle pensioni più adeguati si risponde con una ulteriore limatura della rivalutazione: inaccettabile perché così si interviene, in negativo, su primarie esigenze di sostentamento.

Il CUPLA Toscano esprime una forte preoccupazione per gli effetti della manovra sulle famiglie considerando che ad una prima qualificata analisi, ripresa anche dai “media” nazionali, gli aggravi per i meno abbienti raggiungono percentuali del 12% – 13% mentre più redditi più alti non superano il 5%. Così come desta profonda preoccupazione il ritorno dell’Irpef sulla prima casa, un provvedimento iniquo che colpisce pesantemente ed indiscriminatamente del quale ne risentiranno maggiormente proprio i pensionati ed i redditi più bassi. Il CUPLA Toscano pur consapevole della necessità della manovra, purché serva realmente a contenere il debito pubblico, e se possibile ridurlo, impegna il Governo, le Istituzioni, con particolare riguardo agli Organi dello Stato, Parlamento, Ministeri, Enti Pubblici ad un serio e costante indirizzo teso ad eliminare i privilegi, le disuguaglianze sociali, a ripristinare una politica di rigore e di rilancio. Il Governo ed il Parlamento, alla luce del forte impatto negativo che la manovra ha prodotto nella quasi totalità del Paese, sono chiamati ad apportare modifiche che cancellino norme ingiuste, specialmente quelle che colpiscono  la rivalutazione automatica delle pensioni e quelle che limitano il diritto alla salute ed all’assistenza attraverso la riduzione dei servizi, facendone alla fasce meno abbienti, diritti peraltro sanciti dalla Costituzione. Il CUPLA Toscano rileva come, nella manovra, nulla si sia fatto per ridurre i costi della politica, i quali pur rappresentando una necessità per la democrazia, hanno bisogno di un controllo ed un rigore che, alla luce della situazione, visti gli sprechi tali da coprire più finanziarie, ed ormai di conoscenza pubblica, elimini qualsiasi Ente inutile e, con la gradualità necessaria, predisponga accorpamenti, riduzioni e quanto necessario, pur dovendo considerare con razionalità che l’affidamento delle attuali competenze abbia il criterio prioritario della semplificazione e della riduzione dei tempi necessari per le risposte. Il CUPLA si impegna per realizzare iniziative che, sulle tematiche sociali, sanitarie, e di quanto interessi e/o colpisca la popolazione anziana, trovi l’impegno generale di quanti rappresentano i pensionati per produrre unitariamente gli sforzi necessari a spingere il Paese verso soluzioni che lo facciano uscire dalla crisi attuale e che i diritti costituzionali siano rispettati ed utilizzati da tutti i cittadini”.