Priorità all’occupazione e ad un programma di sviluppo concreto e realistico per il territorio che ad oggi è del tutto assente. I candidati sindaco del Comune di Carrara dovranno avere le idee chiare su come recuperare posti di lavoro e risolvere le annose questioni economiche che tengono ingessata l’economia locale.

Cna Massa Carrara esce allo scoperto in vista delle future elezioni comunali di Carrara lanciando alcuni spunti di riflessione a tutti i potenziali candidati che, in queste settimane, decideranno di scendere in campo.

“Siamo preoccupati dal fatto che questi argomenti vengano trattati più con la pancia che con la testa – analizza Paolo Ciotti, Direttore Cna Massa Carrara – parlare oggi della necessità o meno del porto turistico su un trafiletto di giornale, come se si parlasse di posizionare o meno un divieto di sosta, evidenzia come nessuno ad oggi abbia realmente predisposto un programma politico rivolto al rilancio di questo territorio. Non vorremmo che tutto il clima elettorale fosse incentrato solo su due argomentazioni, le cave e il porto turistico, perché oltre a questi due macrosettori, importanti e strategici, c’è tutto un mondo produttivo che necessita risposte. Risposte che la politica, fino ad oggi, non è riuscita a dare”.

Cna Massa Carrara non entra nel merito delle problematiche che interessano la società civile ed i singoli centri abitati e frazioni, competenza che spetta agli amministratori: “Ci preme evidenziare la necessità di un sistema di lavoro e di un programma che coinvolga le classi produttive e i loro rappresentanti, o almeno quelli che sono rimasti. L’emorragia occupazionale deve essere arginata con ogni mezzo per evitare il progressivo impoverimento del tessuto di imprese e lo spopolamento delle frazioni e dei centri abitati. Ci sono 6mila giovani che hanno perso le speranze: non cercano lavoro, non vanno a scuola e non frequentano corsi e la disoccupazione oscilla tra il 16% e 17%. Dobbiamo dare risposte. Il nuovo sindaco dovrà mostrarci il futuro”.

Per Cna Massa Carrara “parlare di nautica e di portualità, senza dialogare con gli operatori del settore è un errore che chi intende governare la città non può permettersi di fare. Forse – spiega ancora Ciotti – siamo arrivati ad un punto di svolta in cui serve in po’ più di pragmatismo e un po’ meno ideali, perché la situazione del mondo produttivo è veramente al collasso. Non può bastare indicare che si dovranno trovare gli spazi dentro il porto commerciale, perché sono 20 anni che lo sentiamo dire e nessuno si è mai attivato per farlo, lasciando una buona parte dell’economia relativa alla cantieristica in mano ad un monopolio”.

Nel frattempo la diportistica torna a respirare: solo all’interno dell’area Asi in 5000 metri di capannone lavorano quasi 400 persone; numeri importantissimi per un territorio abituato ad avere due occupati nelle stesse metrature. E poi c’è il freno a mano del piano urbanistico più volte sollecitato ed invocato: “manca anche una idea di sviluppo territoriale. Non ci sono aree a Carrara in cui far radicare attività commerciali importanti, mentre il territorio limitrofo sta ingolfando tutto il fronte strada dell’Aurelia con un piano di sviluppo commerciale, con la conseguenza logica non solo di fornire posti di lavoro e aumentare il Pil locale ma anche quello di riuscire a spostare i flussi dei consumatori. Le Aree di sviluppo artigianale, come quella di Battilana – prosegue Ciotti – giacciono nell’immobilismo decisionale più totale nell’attesa di una variante, di una asfaltatura, di un cambio di destinazione, nel frattempo diversi investitori se ne sono andati e con loro l’occupazione, il Pil e tutto quello che ne consegue”.

Cna non si dimentica del commercio al dettaglio e della drammatica situazione del centro storico e della Marina: la città si sta svuotando, le piccole attività chiudono, il lungo mare è tutto da definire e non esiste un progetto per i piccoli borghi. Il turismo che si potrebbe intercettare tra le crociere e l’aeroporto non ci identifica neppure sulla carta stradale”. Troppi ritardi: E’ dagli anni ‘90 che stiamo aspettando di vedere realizzato uno svincolo di un casello autostradale degno di questo nome, la società che gestisce questo tratto di autostrade ha realizzato svincoli e rotatorie ovunque tranne che a Carrara, dove peraltro il trasporto eccezionale è all’ordine del giorno. Siamo un territorio completamente tagliato fuori dall’asse ferroviario, per andare a Pisa, Firenze o Roma è preferibile utilizzare l’automobile piuttosto che il treno; abbiamo una stazione ferroviaria inguardabile ciò nonostante nessuno sta ragionando su una ipotesi di stazione ferroviaria unica fra Massa e Carrara che sia in grado di far fermare l’alta velocità”.

L’analisi di Cna si sposta sulla governance e sulle relazioni con gli enti superiori: “Il senso di lontananza viene percepito anche nei rapporti politico-governativi con la Regione Toscana, Carrara comune di confine, che non ricopre interesse primario nei piani della Regione: credo che il caso dell’Autorità Portuale e del mancato riconoscimento dell’area di crisi complessa, sia solo l’ultima riprova di questa presa di distanza del Governo Toscano che ci identifica sempre più come una appendice. Credo – conclude il Direttore di Cna Massa Carrara – che di cose di cui parlare e di cose da affrontare all’interno di un programma di mandato ce ne siano parecchie e forse sarebbe anche ora che i candidati forniscano alla classe produttiva di Carrara un piano di sviluppo serio e realizzabile, perché ultimamente tante cose non sono state realizzate e tante altre non sono neppure rimaste sulla carta”.