Gli imprenditori del settore in Cna hanno dato vita ad un raggruppamento per dare nuovo impulso.

Commercio e turismo a Livorno devono e possono tornare a dare sviluppo e occupazione: con questo intento le imprese del settore aderenti a Cna hanno formalmente costituito nell’assemblea di mercoledì sera il gruppo dirigente formato da imprenditori, che dovrà portare avanti nei confronti delle istituzioni locali le richieste e le proposte per dare nuovo impulso alla categoria ed all’economia cittadina.

Questi i nomi:

Presidente Luca Bernini (Baracchina Rossa)
Vice Presidente Cesare Trucchia (CCN Modì)
Componenti Presidenza: Paolo Mati (Baracchina Bianca), Dario Nadimi (Rohan), Pierluigi Chiosi (Piccolo Birrificio Clandestino), Fabio Lazzeri (Esercente Mercato Buontalenti), Dell’Agnello Andrea (Centro Commerciale Collesalvetti), Mantellassi Federica (Dolci & Co.), Davide Baldi (Jhonny Paranza).

Tra i primi punti su cui farsi sentire ci sono ad esempio gli interventi relativi al miglioramento della mobilità urbana, ai parcheggi ed alla riqualificazione del centro, con particolare attenzione all’area mercatale, la questione delle concessioni (come le baracchine sul lungomare) ponendo l’esigenza di una nuova regolamentazione che dia maggiore certezza agli onerosi investimenti dei titolari, la lotta all’abusivismo ed alla contraffazione, la necessità in una provincia come la nostra così vocata al turismo di programmare progetti o politiche dell’artigianato o dell’industria rendendoli consoni anche al turismo ed al commercio e viceversa, e la realizzazione della grande incompiuta: una vera politica di attrazione turistica verso i crocieristi.

“I due mondi dell’artigianato e del turismo e commercio sono da tempo strettamente correlati. Ad oggi – afferma il responsabile dell’Area Sindacale Dario Talini – le aziende dei due settori già associate a “Cna Turismo e Commercio” sono circa 300: ci sono bar, ristoranti, alberghi, campeggi, negozi di abbigliamento, pescherie, profumerie, concessionari, agenzie di viaggio, alimentari e tanti altri. Ci sono ancora molte aziende non iscritte a nessuna associazione di categoria: vorremmo invitarle a superare la diffidenza ed a tornare a vivere da protagoniste l’associazionismo, per essere meno sole contro la crisi e la burocrazia”.