COMMERCIO: CNA MASSA CARRARA, COMMISSIONE SPECIALE ANTI-DESERTIFICAZIONE, ZFU E RUOLO CENTRALE PER ACCADEMIA BELLE ARTI E MUSEO MARMO

Carrara per la prima volta sotto i 60 mila abitanti. Sparite 200 attività in dieci anni. I dati della Camera di Commercio Toscana Nord. Le proposte di Cna Massa Carrara presentate in occasione dell’iniziativa nella sala di rappresentanza del Comune di Carrara.

Residenti in fuga e saracinesche abbassate. La città di Carrara torna ai livelli demografici della seconda guerra mondiale: nel 2022, si attende solo l’ufficialità dell’Istat, la popolazione tornerà sotto i 60 mila abitanti in virtù dell’esodo di quasi 5 mila abitanti nell’ultima decade (-7,1%). E’ il peggior andamento tra tutti i comuni più grandi tra La Spezia e Pisa. Un crollo che va di pari passo con la scomparsa lenta ed inesorabile di 200 attività commerciali (-17%). Più di una al mese. Sono per lo più negozi di moda e piccole botteghe alimentari come macellerie, pescherie, panetterie, supermercati che hanno caratterizzato la vita dentro le “mura”. 32 quelle ko nel 2022. E non è solo colpa dell’e-commerce e della pandemia. Le ragioni arrivano da molto lontano. 

A certificare la gravità di ciò che i nostri occhi vedono ogni giorno camminando per la città sono i dati dell’Istituto di Studi e Ricerche della Camera di Commercio Toscana Nord presentati in occasione dell’iniziativa promossa da Cna Massa Carrara nella sala di rappresentanza del comune di Carrara coordinata dal responsabile delle relazioni istituzionali, Gino Angelo Lattanzi. La platea è quella delle grandi occasioni con la sindaco di Carrara, Serena Arrighi ed un pezzo importante dell’amministrazione cittadina con gli assessori Lara Benfatto, Roberta Crudeli, Gea Dazzi e la presidente della Commissione Cultura del Comune di Carrara Maria Mattei, il presidente dell’ente camerale, Valter Tamburini, la presidente del turismo e commercio di Cna Toscana, Elisabetta Norfini ed il professor Gaetano Aiello, Docente Ordinario di Economia e gestione delle imprese Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa- dell’Università degli Studi di Firenze ed il ricercatore dell’Istituto Studi e Ricerche Daniele Mocchi. In sala tanti imprenditori arrivati per ascoltare, capire e per fare proposte.

Energia nuova, linfa potente per alimentare un dibattito fino a qui senza fondo a cui Cna vuole contribuire, partendo dalla sua esperienza, proponendo un pacchetto anti-desertificazione: risorse per riutilizzare i fondi sfitti per recuperarli come studi d’arte ed incubatori di idee dell’arte, più agevolazioni ed una visione d’insieme della città di Carrara partendo dalla centralità della funzione didattico culturale dell’Accademia delle Belle Arti e del Museo del Marmo. La città come un grande campus universitario. Gli strumenti da mettere in campo? E’ Paolo Bedini, presidente provinciale di Cna, ad illustrarli: “La costituzione di una commissione speciale tra comune ed associazioni di categoria, sede dove proporre e discutere idee e progetti, l’inserimento del centro città tra le Zone Franche Urbane per poter consentire alle attività di beneficiare di importanti agevolazioni fiscali e previdenziali ed il Piano del Colore per ridare luce al patrimonio edilizio appannato da troppi decenni di incuria e invertire i valori immobiliari. – spiega ancora il numero uno degli artigiani – Ripartiamo da qui facendo squadra. Basta parlare delle potenzialità di Carrara, è ora di tirarle fuori”. 

La malattia ha un corso che arriva da lontano. Il primo colpevole è il piano urbanistico degli anni ’70 che ha “portato” via dal centro 12 mila abitanti per redistribuirli nelle periferie vicine. “La verità – ha rilanciato Cna Massa Carrara – è che non c’è mai stato un serio e concreto progetto di recupero e rilancio del centro. Nel frattempo ci hanno superato tante altre città che, a differenza da noi, però non sono capitali mondiali del marmo. La nuova pianificazione urbanistica deve tenere conto di questo scenario. Per accompagnare questo processo crediamo siano fondamentali le associazioni di categoria come la nostra; insieme agli amministratori, agli operatori e ai cittadini, dobbiamo portare avanti una riflessione sulla nuova pianificazione urbanistica delle città con progetti di rigenerazione urbana che puntino su un nuovo sviluppo del commercio e dell’artigianato come elemento fondamentale”.

Secondo l’associazione di riferimento degli artigiani e dei piccoli imprenditori il rilancio delle piccole attività commerciali passa dal rafforzamento del turismo e dalla promozione del Made in Italy “l’accoppiata Turismo e Made in Italy, messa in campo dal sistema Cna ben prima che venisse dedicato un apposito Ministero, rappresenta un patrimonio unico al mondo per ricchezze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche, che contribuisce in modo determinante ad aumentare la capacità di attrazione del turismo internazionale e concreti vantaggi per il commercio e l’artigianato. Ma è indubbio – conclude Cna Massa Cararra – che vanno superati gli steccati derivanti da usi, consuetudini e abitudini, per guardare in avanti nella consapevolezza che, chi oggi è alla guida di una attività, si tratti del commercio o dell’artigianato è un’impresa e le imprese vanno condotte e coltivate secondo le indicazioni che dà il mercato nel quale non si può andare controcorrente”.

“Cultura, commercio, decoro, istruzione, giovani sono alcuni dei punti cardine che abbiamo individuato per il rilancio del centro storico. Si tratta di un programma ambizioso e di non facile realizzazione, ma per il quale in questo primo anno di governo abbiamo già iniziato a gettare le basi – dice la sindaca di Carrara, Serena Arrighi -. In quest’ottica rendere la città più bella e più attrattiva è sicuramente un primo importante passo in avanti, ma stiamo studiando anche quelle che possono essere considerate delle vere e proprie terapie d’urto. Contiamo anzitutto di incentivare gli under 35 a tornare a vivere nel centro storico e speriamo di poter presto annunciare una serie di importanti aiuti per chi deciderà di trasferirsi qui: vogliamo dare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi un aiuto concreto per le spese di ristrutturazione”.