CNA: “serve un cambio di passo nelle politiche di incentivi allo sviluppo”. I casi di successo Cloudesire e Kyunsis, emblemi del settore ICT pisano.

L’innovazione è possibile nelle PMI, ovvero i casi di successo di Cloudesire e di Kyunsis nel forte settore dell’ICT pisano.
Prosegue l’impegno di CNA Pisa per dimostrare che “la piccola dimensione è tutt’altro che un freno allo sviluppo – dichiara Matteo Giusti, presidente CNA Pisa – Anzi è un fattore di dinamismo e di successo. L’esempio di oggi che vorremmo fosse solo il primo di una lunga serie e che sicuramente in un territorio come il nostro non è isolato – e invitiamo tutti questi soggetti a contattarci – ci serve per dimostrare che non solo l’innovazione è possibile, ma è vincente anche una dimensione piccola nelle fasi iniziali e che anzi proprio nelle nuove tecnologie sono proprio le dimensioni da garage che spesso portano da grandi intuizioni a grandi visioni e grandi successi di mercato e che solo in un seconda fase si abbracciano alla grande dimensione aziendale. Per CNA è importante dare questo messaggio a pochi giorni dal voto per dire che anche le politiche di incentivazione e agevolazione per lo sviluppo devono tenere conto meglio di queste realtà, perché il nostro tessuto economico è fatto di piccole e medie imprese”.

Due casi esemplari: Kiunsys e ClouDesire, spin-off di Liberologico

Kiunsys realizza, ormai da 5 anni, soluzioni innovative per la gestione della mobilità sostenibile – Smart Urban Mobility, dei parcheggi – Smart Parking e della City Logistics ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali:
RFID AWARD 2009 nella categoria “Progetti di rilevanza sociale e ambientale”; la partecipazione ad EXPO SHANGHAI 2010, finalista SMAU Mob App Awards 2012, ingresso in TTS Italia – Associazione Nazionale per la Telematica per i Trasporti e la Sicurezza nel 2013 ed infine dallo scorso anno è business partner Deutsche Telekom AG – M2M Competence Center.
Ultimo successo, anticipato proprio nel corso della conferenza stampa è l’aggiudicazione di un bando da circa 600mila euro, per la gestione della mobilità del Comune di Firenze nei prossimi tre anni.
Le soluzioni e le tecnologie di Kiunsys contribuiscono agli obiettivi del Decreto per la Diffusione dei Sistemi di Trasporto Intelligenti (ITS) in Italia (MIT – Dm 1/02/2013) e, più in generale, a quelli della Direttiva Europea 2010/40/UE: ridurre i tempi di spostamento in area urbana, aumentare la capacità della rete viaria e la produttività, diminuire la congestione del traffico, ridurre gli inquinanti, ridurre i consumi energetici, ottimizzare i ricavi provenienti dalla gestione di permessi, mobilità urbana e parcheggi; produrre Big Data.

Anche ClouDesire, pure tra le start up pisane di recente successo, nasce come spin off di Liberologico, un’azienda leader nel mercato dell’innovazione tecnologica e ITC spinta dalle idee dei due fondatori, Andrea Vecchi e Paolo Lanari, già ricercatori della Scuola Normale di Pisa. Con alle spalle una storia quasi ventennale di Liberologico, i due decidono poi di creare una nuova realtà imprenditoriale attiva nel campo del cloud computing, appunto ClouDesire.
Il ‘cloud’ è una tecnologia assolutamente all’avanguardia che permette la conservazione e la fruizione di dati nonché l’erogazione di servizi attraverso internet, potendo contare su risorse informatiche teoricamente illimitate e con un modello di prezzo tipicamente “a consumo”.
ClouDesire offe un modo semplice per vendere e distribuire prodotti software in modalità SaaS (Software as a Service) in un vero e proprio negozio on-line.
Il vantaggio maggiore che ClouDesire mette a disposizione sta nell’automatizzazione delle attività più costose necessarie sia per “portare sul cloud” un prodotto software sia per mantenerlo funzionante e aggiornato nel tempo: con ClouDesire quindi anche piccoli e medi produttori di software possono iniziare a vendere sul cloud, aumentando le proprie opportunità di ricavi, senza dover sostenere investimenti e senza particolari conoscenze tecniche.
ClouDesire riceve continuamente feedback entusiasmanti da parte di Software Vendor e Service Provider. Attualmente la piattaforma è in grado di sfruttare i servizi cloud forniti da Amazon Web Service, HP Cloud, Google Compute Engine, Joyent, IBM SoftLayer, Microsoft Azure, Rackspace e molti altri.
È partner di un cloud provider anche in Polonia e sta stringendo accordi commerciali con Microsoft, IBM e HP. Già poco tempo dopo la sua creazione, ClouDesire ha ricevuto molti premi e riconoscimenti internazionali che hanno sottolineato il notevole livello innovativo: It.Cup, Italian Ventur Forum, USACamp, Working Capital promosso da Telecom Italia, Innovists di PoliHub.
L’ultimo importante premio per la start up pisana ha un prestigio particolare. Si tratta infatti di “UK-Italy Innovation Awards” assegnato dalla UK Trade & Investment, agenzia britannica per la promozione dell’export e l’attrazione degli investimenti. Il riconoscimento è arrivato in occasione degli “UK-Italy Business Awards”, i premi per gli investitori italiani nel Regno Unito.
Ma il successo di ClouDesire non si ferma solo ai premi e ai riconoscimenti: nel 2015 infatti si sono aggiunti come clienti due aziende leader in Italia, e non solo, nel settore telecomunicazioni le quali hanno deciso di affidarsi alle tecnologie di ClouDesire per realizzare propri marketplace di applicazioni erogate in cloud. Entro breve milioni di cloud-customers, potranno fare i loro acquisti con una tecnologia made in Pisa.

L’innovazione possibile e le politiche per gli incentivi
Qui arriva l’affondo del Presidente CNA Pisa Matteo Giusti: “I successi di Kiunsys e ClouDesire, che oggi sono presi simbolicamente come esempio – argomenta Giusti – dimostrano come anche nelle PMI sia possibile fare innovazione, restare al passo con i tempi, creare servizi fruibili e essere riconosciuti per il proprio lavoro anche a livello internazionale. Questo è il motivo per cui la CNA di Pisa vuole dare risalto a questa sua eccellenza e per rilanciare il messaggio che fare innovazione nelle PMI, si può. Le prime esperienze sul cloud di Liberologico sono peraltro state maturate grazie a fondi per le ricerca e lo sviluppo di origine europea gestiti dalla Regione Toscana, dove l’azienda è risultata prima tra 195 progetti presentati; ma questo è avvenuto prima che venissero cambiate le linee di intervento che oggi sono troppo penalizzanti per realtà piccole e privilegiano invece le grandi imprese (spesso in modo non del tutto giustificato dai risultati in termini di crescita e di occupazione). Serve un cambio di passo e un cambio di mentalità in chi ci governa. Se è vero che non sempre e comunque piccolo è bello, è vero pure che non sempre grande è bello”.