Cna Massa Carrara preoccupata per il probabile annunciato aumento dell’Iva dal 21 al 22%. Incertezza anche per la Tares: obiettivo evitare nuovo salasso. Pressione fiscale ai massimi: nel 2013 rischia di arrivare al 72%. L’appello ai Deputati apuani. Paolo Bedini, Presidente Provinciale Cna Massa Carrara: “Rischio tracollo per la nostra comunità”.

L’aumento dell’Iva avrà un effetto depressivo sui consumi che nel 2013 stanno continuando a crollare senza sosta. Cna Massa Carrara chiede l’intervento dei parlamentari apuani per “scongiurare” il probabile aumento dal 21 al 22% dell’Iva a partire dal 1° ottobre  che dovrebbe portare nelle casse dello Stato 1 miliardo di euro nell’anno in corso e di 4 miliardi a regime. “Non ce lo possiamo permettere, la nostra comunità non se lo può permettere – commenta Paolo Bedini, Presidente Provinciale Cna Massa Carrara la notizia che da alcuni giorni sembra essere una certezza – quelle risorse devono essere reperite da qualche altra parte. Rischiamo il black out dei consumi insieme al tracollo della nostra economia”. Da qui la richiesta ai deputati di “intercedere” da parte degli artigiani che alla vigilia dell’ultima assemblea avevano annunciato un pressing costante nei confronti degli eletti in Parlamento e Senato. Cna Massa Carrara teme, tra gli effetti diretti dell’aumento, la contrazione della domanda e un ulteriore peggioramento della condizione occupazionale; effetti “indesiderati” destinati a ripercuotersi sulle piccole imprese artigiane, le più colpite dalla crisi economica che già devono fare i conti con una pressione fiscale record che proprio Cna, in uno studio, teme possa arrivare fino al 72%. “Le imprese apuane – spiega ancora – per saldare tutti i conti con Enti Locali e Governo centrale hanno dovuto lavorare 30 giorni in più rispetto all’anno precedente, pari a 255 giorni lavorativi. I nostri politici non devono mettere tasse ed aumentare l’Iva, devono fare esattamente l’opposto:  ridurre la pressione fiscale e far ripartire i consumi. L’alternativa è il baratro”. Una mossa, quella dell’Iva, che andrà a sommarsi alla Tares, la nuova tassa sullo smaltimento dei rifiuti, che sta facendo “sudare” freddo agli artigiani e non solo. “Al momento c’è ancora molta incertezza – fanno sapere gli esperti di Cna – continueremo a dialogare con le amministrazioni comunali per evitare un nuovo salasso per le imprese”. Secondo Cna Massa Carrara si tratta di una “imposta di limbo”, ibrida: “l’obiettivo – conclude Paolo Ciotti, Direttore Provinciale Cna Massa Carrara – è collaborare con le amministrazioni per evitare nuovi aggravi sulle imprese e sulle famiglie”.