Il nuovo meccanismo in vigore dal 1 gennaio 2015: farà chiudere moltissime imprese tra edili, impiantisti, servizi e fornitori Pa.

Petizione online di Cna contro il meccanismo dello “Split Payment” che rischia di provocare la chiusura di moltissime imprese. La petizione può essere “firmata” sul sito www.cna.it ed attraverso la pagina ufficiale dell’associazione.

Il meccanismo dello Split Payment, in vigore dal 1 gennaio 2015, prevede che le pubbliche amministrazioni versino l’Iva relativa alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei loro confronti: “In una situazione già compromessa dall’inaccettabile fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione e dalla stretta creditizia – spiega Cna – il meccanismo sta rapidamente aggravando l’equilibrio finanziario delle imprese che operano nel settore dei lavori pubblici. Nella fattispecie – prosegue- il meccanismo dello “split payment” prevede l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di pagare una parte dell’importo dovuto in base al contratto, corrispondente all’importo dell’IVA, vale a dire tra il 10 e il 22% dell’importo fatturato, non più alle imprese creditrici ma direttamente allo Stato. In base a tali previsione, quindi, i creditori non riceveranno più l’importo dell’Iva dalle pubbliche amministrazioni committenti, mentre dovranno comunque continuare a pagare l’ammontare dell’imposta sul valore aggiunto ai propri fornitori, potendola recuperare solo successivamente attraverso una domanda di rimborso allo Stato. Ora, considerata la normativa e la prassi attuale in Italia, al ritardo di pagamento già registrato nei lavori pubblici, si aggiunge quindi un ulteriore ritardo dovuto alla tempistica di rimborso dell’Iva al creditore, che supererebbe ampiamente un anno ed è peraltro già oggetto di contestazione da parte della Commissione Europea. In altre parole lo split payment determina, per legge, un ulteriore ritardo nei pagamenti della Pubblica Amministrazione italiana”.

Tra le imprese più “colpite” dal nuovo meccanismo ci sono quelle che operano nel settore costruzioni, impianti, servizi, oltre ai fornitori della pubblica amministrazione. Per Cna esistono altre modalità per combattere l’evasione fiscale come la legge 136/2010 “che impone a tutti i contratti pubblici la registrazione dei movimenti finanziari su conti correnti dedicati, in virtù della gestione contabile di tipo industriale adottata dalle imprese di costruzioni, rappresenta un deterrente molto efficace contro l’evasione. Dello stesso tenore è il meccanismo della fatturazione elettronica che permette già di monitorare il processo di fatturazione e pagamento dei contratti pubblici”.