CNA Impianti Pisa denuncia in una nota la concorrenza sleale praticata dai big dell’energia. I grandi marchi dell’oligopolio del gas e del energia elettrica stanno offrendo ai propri utenti anche servizi post-contatore, tipo l’installazione con relativa futura manutenzione di caldaie e climatizzatori d’aria. E visto che “detengono una posizione dominante rispetto alle piccole imprese artigiane di installazione e manutenzione – come denuncia CNA Impianti – ciò dimostra solo come i provvedimenti in materia di liberalizzazioni finora adottati, non siano stati in grado di innescare un effettivo processo concorrenziale che favorisca il consumatore finale. Puntano oggi a integrare verticalmente il mercato, tagliando fuori le piccole imprese, per creare nuovi monopoli domani”.

La presidenza pisana di CNA Impianti, guidata da Marco Ammanati, punta il dito contro le grandi aziende di produzione e distribuzione di energia le quali, potendo offrire servizi su larga scala e gestendo tutte la parti della filiera (dalla produzione alla gestione), farebbero concorrenza sleale alle piccole-medie imprese artigiane. Tanto più che nelle promozioni, ad esempio per la sostituzione della vecchia caldaia con una a condensazione, si dimentica di dire che nel prezzo illustrato vanno aggiunte diverse voci e altri costi: per questo conviene sempre effettuare preventivi con tecnici di zona specializzati e qualificati.

“In un mercato già fortemente ridimensionato a causa della crisi economica – ragiona però Marco Ammannati presidente degli impiantisti pisani di CNA– la sfida sembra ardua, anche se gli spazi di successo, per i piccoli Davide artigiani, in effetti ci sono: qualità del servizio, migliori prodotti e pacchetti di servizi completi (partendo dalla consulenza energetica, fino alla manutenzione periodica).
Inoltre è bene ricordare i controlli nei confronti delle imprese non certificate che continuano ad operare nel settore degli “f-gas” (condizionatori).

LE NORME
Il problema della concorrenza nei servizi post-contatore era stato risolto con la legge Marzano (art. 1 comma 34 Legge 239/2004) che vietava ad “aziende operanti nei settori dell’energia elettrica e del gas naturale che hanno in concessione o in affidamento la gestione di servizi pubblici locali ovvero la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni infrastrutturali” di operare “nel settore dei servizi post-contatore, nei confronti degli stessi utenti del servizio”.
Nel 2007, però, questo comma è stato abrogato con il DL 10/2007 (convertito in Legge 46/2007), a seguito di un recepimento di disposizioni urgenti dall’UE che pensa al libero mercato a corrente alternata. Secondo CNA, infatti l’attuale situazione legislativa “penalizza fortemente le nostre imprese che operano in una condizione di evidente debolezza rispetto ad un soggetto come ENI che, in particolare nel settore del gas, opera in regime di sostanziale monopolio”.
Con l’offerta di servizi pagabili direttamente (anche a rate) in bolletta, e potendo vantare un network di punti vendita che fanno capo agli ENI Store e Punti Enel, diffusi su tutto il territorio nazionale, viene operata una concorrenza difficilmente sostenibile dalle piccole imprese artigiane di installazione e manutenzione.