La CNA dell’Area Vasta di Pistoia, Prato e Firenze dà il via alla campagna di autoriduzione della Tari. L’appello che le tre associazioni avevano rivolto ai Comuni nella conferenza stampa del 16 settembre svoltasi a Firenze, affinché quest’ultimi accogliessero le richieste dell’associazione per rendere la Tari una tassa più equa, è di fatto rimasto quasi del tutto inascoltato. Inutili tutte le sollecitazioni, gli incontri e i tentativi di aprire un tavolo di confronto fra il mondo dell’impresa e il mondo delle istituzioni.
Per questo motivo tutte le imprese che vogliono farlo, possono rivolgersi alla CNA che, attraverso i propri esperti, provvederà a calcolare il giusto importo da pagare, in base a quanto dice la legge stessa e le recenti disposizioni ministeriali.
La Tari dal 2014 è il tributo comunale destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. Negli anni sono cambiati i nomi ma rimaste inalterate incongruenze normative ed applicative, con un’imposizione che non è mai stata modulata sull’effettivo utilizzo di un servizio e sulla produzione reale di rifiuti urbani od assimilati. Una norma nazionale (L. 147/2013) finalmente aveva chiarito la base imponibile, cioè le superfici assoggettabili. Purtroppo però tale norma è stata totalmente disattesa dai Comuni nel recepimento regolamentare, tanto che il Ministero delle Finanze ha dovuto emanare una specifica risoluzione per ribadire tali principi.
“La battaglia che la CNA ha intrapreso da tempo sulla Tari – commenta la presidente della CNA di Pistoia, Elena Calabria – è legata a due fattori fondamentali: la disparità di trattamento da un Comune all’altro, a causa dei differenti regolamenti, e il calcolo delle superfici assoggettabili. Difatti la Legge di Stabilità 2014 prevede che non debbano essere assoggettate a Tari le superfici delle aziende in cui si producono rifiuti speciali non assimilabili, poiché quest’ultimi, come prevede la normativa, vengono smaltiti dalle imprese stesse a proprie spese. Non sempre accade così e così le imprese si trovano a dover pagare doppie tasse”.
Per risolvere queste problematiche la CNA dell’Area Vasta aveva richiesto ai Comuni e all’ATO la convocazione dell’Assemblea dei Sindaci entro il 30 settembre 2015 con questi argomenti all’Ordine del giorno:
– istituzione immediata di una Consulta Tecnica per il Regolamento unico di gestione dei rifiuti urbani e di igiene ambientale;
– sottoscrizione di un Patto Imprese/Comuni/ATO.
Purtroppo da parte delle istituzioni non è arrivata alcuna risposta. Per questo la CNA ha deciso di attivarsi per effettuare le annunciate autoriduzioni. Tutte le aziende che quindi vogliono pagare quanto effettivamente dovuto ai Comuni, ed evitare di pagare cifre non dovute, possono rivolgersi agli uffici delle tre CNA provinciali.