La semplice sostituzione di uno scaldabagno elettrico con uno a gas, oppure di vetri semplici con doppi vetri, l’isolamento termico delle pareti, l’installazione di condizionatori o pannelli solari fino ai progetti di sistemi complessi per riscaldare un condominio o un edificio a uso civile.

Insomma: con tutti gli interventi che incrementano l’efficienza energetica, cioè diminuiscono il consumo di energia, le imprese dei settori costruzioni e installazione impianti possono conseguire i certificati bianchi, noti anche come “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), cioè titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica. Un certificato corrisponde al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (TEP).

I certificati bianchi sono quindi in parole povere soldi per le imprese che riescono a conseguirli, soldi che si aggiungono al compenso per i lavori effettuati.

CNA Toscana ha avviato nel 2013 un progetto pilota sperimentale con un campione di 35 imprese. Il risultato di 2 anni di sperimentazione sono certificati bianchi per un valore di quasi € 707mila.

Il 70% di questo importo sarà presto suddiviso fra le 35 imprese che hanno partecipato alla sperimentazione, cioè € 14mila per ognuna di loro. Non è una cifra significativa, ma con la crisi che continua a mordere, non è certo un risultato da poco. E CNA Toscana stima che, una volta finita la sperimentazione queste imprese possano arrivare ad conseguire n°8069,15 TEE, cioè € 806.915.

“Il nostro obiettivo – spiegano Andrea Nepi e Maurizio Narra, presidenti rispettivamente di CNA Costruzioni e CNA Installazione Impianti Toscana – è il superamento di questa fase di sperimentazione per mettere questa opportunità a disposizione delle imprese associate”.

I lavori grazie ai quali si possono ottenere i certificati bianchi sono tanti, mentre le imprese abilitate ad ottenerli sono ancora veramente poche: in Toscana sono 200 i soggetti accreditati, ma solo 26 imprese, cioè il 13% di questi soggetti accreditati, hanno presentato progetti relativi ai TEE.

CNA Toscana ha effettuato questa sperimentazione attraverso ESCO, una Energy Service Company legata al sistema CNA che opera nel settore dell’efficienza energetica da quasi 10 anni e grazie alla sua avanguardia è il principale punto di riferimento nazionale per queste attività, e il Consorzio MIA – Manutentori Impiantisti Artigiani, che è anch’esso una ESCO.

certificati bianchi
I certificati bianchi, noti anche come “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica.
Il sistema dei certificati bianchi è stato introdotto nella legislazione italiana dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e s.m.i. e prevede che i distributori di energia elettrica e di gas naturale raggiungano annualmente determinati obiettivi quantitativi di risparmio di energia primaria, espressi in Tonnellate Equivalenti di Petrolio risparmiate (TEP).
Un certificato equivale al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (TEP).
Le aziende distributrici di energia elettrica e gas possono assolvere al proprio obbligo realizzando progetti di efficienza energetica che diano diritto ai certificati bianchi oppure acquistando i TEE da altri soggetti sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica organizzato dal GME, il Gestore dei Mercati Energetici.
Il quadro normativo nazionale in quest’ambito è stato modificato più volte; l’attuale riferimento è il DM 28 dicembre 2012, che definisce degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico – crescenti nel tempo – per le imprese di distribuzione di energia elettrica e gas per gli anni dal 2013 al 2016 e introduce nuovi soggetti ammessi alla presentazione di progetti per il rilascio dei certificati bianchi.
Tale DM prevede che possono presentare progetti per il rilascio dei certificati bianchi le imprese distributrici di energia elettrica e gas con più di 50.000 clienti finali (“soggetti obbligati”), le società controllate da tali imprese, i distributori non obbligati, le società operanti nel settore dei servizi energetici, le imprese e gli enti che si dotino di un energy manager o di un sistema di gestione dell’energia in conformità alla ISO 50001.
Il decreto sopraindicato ha stabilito dal 3 febbraio 2013 il trasferimento dall’AEEG (Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico) al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) delle attività di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetica condotti nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi.
I progetti ed i lavori che permettono il conseguimento di questi titoli sono collegati all’attività delle imprese edili e impiantistiche, le quali per conseguirli devono avere i requisiti sopraindicati.