Cna Massa Carrara, da sempre favorevole alla realizzazione del Water Front, entra dura sul dibattito dopo ripresa dell’iter per la sua realizzazione. Incapacità di raccogliere le opportunità produce danni incalcolabili al territorio. Cna Massa Carrara chiede di conoscere le motivazioni del ritardo. Paolo Bedini, Presidente Provinciale Cna Massa Carrara:“Territorio senza futuro. Ma io non me ne vado”.

“Marina di Carrara come Viareggio e Camaiore”: così scriveva nel 2008 in una delle tante prese di posizione pubbliche Cna Massa Carrara parlando “bene” del progetto del Water Front ed auspicando condivisione, capacità di sintesi e collaborazione tra tutti i soggetti interessanti per realizzare l’opera che avrebbe dovuto, sulla carta, cambiare il volto del litorale, rivitalizzarlo, renderlo più bello ed accogliente. Poi – spiega ancora Cna Massa Carrara – attorno all’opera è calato “il silenzio”; stop alle belle presentazioni, ai sogni di una passeggiata finalmente all’altezza del prestigio della capitale del marmo e della costa. “Il Water Front – spiega Paolo Bedini, Presidente Provinciale Cna Massa Carrara – è come quella barzelletta. Dopo 4 anni siamo al solito punto di partenza con l’aggravante di aver perso nel silenzio e nell’incapacità di raccogliere le opportunità quei 25 milioni che nel frattempo sono diventati 35 e che giustamente il Governo ha dirottato altrove. Sono finiti a Savona, nemmeno poi tanto lontano da qui”.

La notizia che l’amministrazione comunale di Carrara ha “riacceso” le luci attorno alla grande opera del “Water Front” e sta “accelerando” sull’iter per avere l’ok da Roma è “una buona notizia, senza dubbio – commenta ancora Bedini – ma è naturale e spontaneo chiedersi perché il territorio ha perso tutto questo tempo per ritrovarsi, anni dopo, nella solita identica posizione. Qualcuno dovrà spiegarlo”. L’analisi di Bedini va oltre: “Abbiamo la fortuna di vivere e lavorare in un territorio che non ha eguali in Italia dal punto di vista climatico, geografico e delle risorse naturali, ma che ci vede incapaci di costruire una sintesi di programmazione. Spesso sono gli interessi e le logiche di bottega a sabotare progetti di sviluppo seri e fondamentali. È ora di finirla con questa politica dell’attesa, con la logica del gatto e la volpe, le imprese, i lavoratori di questo territorio chiedono con forza che vengano prese decisioni con coraggio ed in comune accordo; siamo stufi di partecipare alla passerella delle nomine per la divisione delle poltrone, chiediamo a tutte le forze del territorio di ritrovare una motivazione”.

Sull’importanza del Water Front Cna Massa Carrara era stata chiara in passato. Per l’associazione degli artigiani il Water Front è il “naturale separé – scriveva – per riqualificare un’area, quella a monte del porto commerciale creando assieme alle attività commerciali inglobate nel corridoio, una passeggiata che potrebbe, vista in una visione interprovinciale, essere il naturale prolungamento sino a Partaccia, Marina di Massa e perché no, Forte dei Marmi, Camaiore e Viareggio”. “La valutazione non cambia, come non cambiano le prospettive di quest’opera che avrebbe dovuto completare il progetto legato a doppio filo con il porto turistico che oggi è fermo chissà in quale dedalo politico-amministrativo – spiega ancora il Presidente degli Artigiani – questo territorio ha bisogno di sfruttare ogni singola occasioni di cantiere per riaccendere una speranza di futuro che si sta affievolendo negli occhi della gente”. Bedini confessa un retroscena durante un incontro recente con un gruppo di artigiani: “per molti imprenditori questo territorio non ha futuro – rilancia – ma io non voglio pensare che sia così altrimenti farei le valigie e me ne andrei così come in molti hanno fatto e faranno. Credo che questa loro constatazione sia il frutto anche di questa incapacità prolungata di fare e di decidere; ferisce ritrovarsi 4 anni dopo, forse anche più dall’inizio della discussione, a parlare ancora di un’opera che già all’epoca, avrebbe permesso di mettere in moto un pezzo di economia locale. Si è persa anche un’occasione turistica e di immagine. Questa incapacità ha prodotto danni incalcolabili e diffusi”. Ora Cna Massa Carrara chiede di non “regalare” più false illusioni al territorio e di lavorare con serietà evitando facili entusiasmi: “prima ci seducono, poi ci lasciano senza nemmeno una spiegazione – analizza Bedini – noi ci sentiamo un po’ così. Sedotti ed abbandonati”. Avanti con il Water Front, dunque, ma seriamente questa volta, magari – suggerisce Cna Massa Carrara – facendo gestire questa importante opportunità a gente competente e responsabile. “Alla fine – entra duro nel dibattito Paolo Ciotti, Direttore Provinciale Cna Massa Carrara – ad essere penalizzato è sempre il territorio, mentre chi ha le effettive responsabilità delle non scelte resta in sella. Se è la politica che ha sbagliato, è giusto che quella politica si faccia da parte perché non sta lavorando nell’interesse della collettività. Questo territorio ha bisogno di meno politica e più fatti”.

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