Fra il 2015 e il 2017 aumentano sia il numero dei lavoratori alle dipendenze (+10,4%) che la retribuzione media per lavoratore (+3,6%). La crescita degli occupati è trainata dalle forme contrattuali maggiormente “flessibili”, ma crescono anche i lavoratori con contratto a tempo pieno ed indeterminato (+1,6%).

Le aziende artigiane toscane con dipendenti, a differenza di quelle composte di solo lavoro
autonomo, hanno ripreso a crescere. Tra 2014 e 2017 queste imprese – oltre 30mila in Toscana, per un totale di 130 mila lavoratori – hanno messo a segno un notevole recupero occupazionale:  +16mila unità lavorative, con un +14% che risulta superiore a quanto verificatosi per l’insieme dell’economia regionale (+10%).

Lo rivelano i dati del primo Rapporto “Occupazione e Retribuzioni nell’Artigianato Toscano”, presentato martedì 11 dicembre a Firenze dall’EBRET, l’Ente Bilaterale dell’Artigianato Toscano.

E’ un artigianato che sta cambiando. Pur restando un terreno privilegiato di piccola imprenditorialità, il comparto si sta sempre più riorganizzando in favore di imprese più dimensionate. Tra il 2015 ed il 2017 l’incremento del numero di lavoratori per impresa è stato pari in media al +7%. Nello stesso periodo sono cresciute giornate retribuite (+13%) e retribuzioni (+14%). L’ampliamento della massa salariale è dovuta principalmente all’allargamento della base occupazionale (+10,4%). Più limitato è stato l’aumento delle retribuzioni medie per dipendente (+3,6%), dovuto soprattutto al +2,3% nel numero delle giornate retribuite per dipendente, ed ancora più contenuta è stata la crescita “effettiva” dei livelli retributivi (la retribuzione imponibile per giornata lavorata è salita dell’1,3%).

Nell’ultimo biennio sono inoltre cresciute le imprese artigiane con dipendenti iscritte ad EBRET (+17% la variazione in termini di lavoratori occupati).

Dal 2015, la crescita dei lavoratori artigiani ha interessato tutte le principali categorie professionali, con una maggiore accentuazione per gli operai (+11%) rispetto agli impiegati (+7%), agli apprendisti (+6%) ed alle altre qualifiche (+3%). Sotto il profilo contrattuale, aumenta la precarizzazione: è boom (+76%) per i lavoratori a tempo determinato e parziale, mentre i contratti a tempo indeterminato ed a tempo pieno crescono solo dell’1,6%; i contratti a tempo indeterminato restano comunque l’89% del totale, dato superiore a quello registrato per l’intera economia regionale (85%).

L’incremento occupazionale registrato fra 2015 e 2017 ha riguardato tutti i comparti con l’eccezione di edilizia (-1,9%) ed estrazione e lavorazione dei minerali (-3,7%), frenati dalle difficoltà registrate nella filiera delle costruzioni. Andamenti brillanti, invece, per trasporti (+15,5%), agroalimentare (+16,7%) e sistema moda (+20,7%). È stata la filiera del sistema-casa (estrazione/lavorazione dei minerali, edilizia, legno-arredo) a mettere a segno i più elevati incrementi delle retribuzioni medie per lavoratore; aumenti più contenuti si registrano invece nell’agroalimentare (+1,1%), nei servizi (+1,7%) e nei trasporti (+2,5%). A livello
territoriale
, la retribuzione media per dipendente cresce soprattutto a Lucca (+6,4%), Firenze (+6,1%), Pistoia (+5,4%) e Grosseto (+5,3%); resta invece ferma nella provincia di Prato (+0,1%).

L’analisi su un panel di oltre 14 mila imprese artigiane iscritte all’EBRET ha inoltre evidenziato ulteriori aspetti delle dinamiche in atto nel 2017. Sono state le imprese più strutturate a mostrarsi maggiormente attive sul mercato del lavoro: solo il 28% di quelle con oltre 10 dipendenti ha mantenuto invariati i propri organici, contro il 69% di quelle fino a 5 dipendenti. È tuttavia soprattutto a queste ultime che è ascrivibile l’aumento occupazionale registrato nel periodo considerato (+6,6%), contro la sostanziale stabilità delle imprese artigiane più grandi. Queste ultime mantengono tuttavia una struttura retributiva mediamente più elevata: per le aziende fino a 5 lavoratori la retribuzione pro-capite si attesta mediamente poco al di sopra dei 1.300 euro, per le aziende con più di 10 lavoratori si avvicina invece ai 1.800 euro.

Sotto il profilo territoriale, gli andamenti occupazionali delle imprese artigiane localizzate nei comuni capoluogo e nei distretti, sebbene nel complesso positivi, si sono rivelati meno brillanti rispetto a quelli dei restanti comuni: la crescita occupazionale più sostenuta si è registrata, in particolare, per i comuni non distrettuali (+3,7%) e per quelli “di prima corona” (+3,4%), limitrofi cioè ai comuni capoluogo.

In allegato il primo Rapporto “Occupazione e Retribuzioni nell’Artigianato Toscano” primo Rapporto “Occupazione e Retribuzioni nell’Artigianato Toscano”