Una trentina le imprese artigiane che devono essere pagate per i lavori di emergenza eseguiti subito dopo l’alluvione del 2012. Paolo Bedini, Presidente Provinciale Cna Massa Carrara: “Lavori finanziati dalle imprese”.

Entro la fine del mese di gennaio la prima parte di pagamenti, ma per la seconda, quella più consistente, circa 4,8milioni di euro, la liquidazione potrebbe arrivare addirittura non prima del 2016. C’è (anche) una notizia buona per le trenta imprese che avevano risposto subito, già poche ore dopo, alla chiamata del Comune di Carrara per pulire, ripristinare la sicurezza e ristabilire una prima apparente normalità per strade, canali, strutture ed abitazioni: i 2,2milioni di euro degli oltre 6milioni destinati per i primi interventi saranno liquidati non prima, e non appena verificata la bontà dei Durc, di gennaio 2013. Per questa somma infatti è già stanziata l’adeguata copertura finanziaria. La notizia cattiva è invece collegata ai tempi e alle modalità incertissime, fino ad oggi, per lo sblocco dei fondi necessari per pagare la restante parti di lavori eseguiti per cui, al contrario, non c’è (ancora) nessuna certezza sulla copertura. La coperta rischia, questo temono le imprese, di essere troppo corta. A renderlo noto, dopo un incontro in sede di Regione Toscana, è la Cna apuana che sta monitorando e seguendo questa delicata partita di sopravvivenza per le imprese coinvolte. L’incontro era stato reso necessario dalla forte e crescente preoccupazione da parte dell’associazione degli artigiani sui tempi di pagamento: ad un anno di distanza infatti, le imprese non sono ancora state pagate, ma nel frattempo hanno dovuto far fronte, con le proprie forze e spesso con il patrimonio personale, alle spese necessarie per sostenere i lavori di ripristino fondamentali della fase di emergenza. “I lavori di ripristino – spiega Paolo Bedini, Presidente Provinciale Cna Massa Carrara – sono stati finanziati dalle imprese del territorio che hanno pagato materiali, stipendi e tutto ciò che era necessario. Abbiamo dovuto sopportare le difficoltà che oggi un’impresa subisce per effetto della crisi”. Gli interventi eseguiti dalle imprese, a partire da subito dopo l’emergenza, spaziano dalla semplice pulizia e rimozione dei fanghi allo smaltimento, dal ripristino della rete fognaria, degli argini, delle coperture e delle tubazioni al taglio degli alberi pericolanti fino alla messa in sicurezza degli edifici pubblici, come le scuole ed interventi di impiantistica. Per sbloccare i 2,2 milioni dei 6milioni circa di “fatture” che il Comune di Carrara deve pagare alle imprese manca solo l’ostacolo del Durc: “Abbiamo avuto rassicurazioni – spiega Stefano Gatti, Presidente Provinciale Cna Costruzioni che ha partecipato all’incontro in Regione Toscana – che questa prima parte sarà pagata al massimo entro la fine del mese di gennaio. La copertura c’è, alla documentazione per procedere alla messa in pagamento manca solo il Durc”. Solo dopo la verifica del Durc il Comune può procedere a liquidare il credito. Il pagamento avverrà quindi – salvo complicazioni e rallentamenti imprevisti da parte della macchina della burocrazia – 400 giorni dopo il primo intervento. “Un abisso temporale che nella realtà può far chiudere un’impresa – spiega ancora – alcune delle aziende che hanno partecipato ai lavori di prima emergenza dell’alluvione dello scorso anno potrebbero resistere fino a quella data”. Quella data, che aleggia sulla testa delle imprese, è il 2016: “la copertura – spiega Gatti – potrebbe essere distribuita nell’arco di un triennio. Questo significa che tutte le fatture potranno essere saldate non prima del 2016. Proviamo ad essere ottimisti, ma con i tempi di questa burocrazia è difficile”. Da qui l’appello a Governo, Regione Toscana, Comune: “noi tutti quegli anni potremo non averli; – conclude Gatti – accelerate altrimenti una parte di quei soldi andrà ai curatori fallimentari”.

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