Nonostante l’assenza di Enrico Rossi, che ha dovuto cancellare i suoi impegni a causa di problemi personali, si è svolto comunque l’atteso dibattito sulla fusione dei comuni organizzato da CNA Pistoia e da Confesercenti nella giornata di giovedì 21 maggio.

L’incontro, avvenuto nella Galleria di via degli Orafi, ha voluto rappresentare soprattutto un’occasione di confronto e di riflessione sulle conseguenze che le varie forme di aggregazioni amministrative potrebbero avere sul territorio e sul tessuto economico, non mancando di sottolineare tutte le problematiche e le disparità (di tassazione come di qualità di servizi) legate all’attuale frammentazione amministrativa che vede in un territorio limitato come la Provincia di Pistoia ben 22 Comuni.

A dibattere e a confrontarsi sono stati amministratori, negozianti e imprenditori locali che hanno potuto ascoltare l’opinione dei due maggiori rappresentati delle associazioni di categoria e della presidente di Anci Toscana, Sara Biagiotti.

“Attualmente – ha detto Maurizio Innocenti, presidente di Confesercenti – ogni singolo comune agisce sulla base dei propri regolamenti su ogni materia, fortemente difformi da quello confinante. La burocrazia raggiunge livelli inaccettabili. Per ottenere una semplice autorizzazione di suolo pubblico in alcuni comuni ci possono volere anche trenta giorni. Il che significa che molto spesso non è possibile realizzare niente. In tempi di crisi ciò è devastante. Si assiste perfino a tasse e tariffe di entità assai diversa applicate ad aziende la cui proprietà si trova a cavallo di due comuni. Occorre una svolta nella capacità di programmazione. Ecco perché siamo favorevoli a un processo di fusione dei comuni. E’ necessaria una riforma vera e coraggiosa che permetta di ammodernare le istituzioni locali e, contemporaneamente, dare spazio alla partecipazione con modalità nuove ed efficaci. Una riforma che porti alla riduzione dei costi in modo da recuperare risorse che permettano di ridurre il carico fiscale”.

“Il tema della fusione dei comuni – ha aggiunto la presidente della CNA di Pistoia, Elena Calabria – e di un nuovo assetto istituzionale è centrale per lo sviluppo futuro del territorio. Poco si parla degli incentivi previsti dallo Stato e dalla Regione per chi decide di aggregarsi. La CNA si è divertita a fare delle proiezioni sui flussi di denaro che potrebbero essere drenati sui nostri territori ed è venuto fuori che fondendo gli 11 comuni della Valdinievole potremmo beneficiare di un contributo vicino ai 50milioni di euro e che mettendo insieme i 4 comuni della montagna si può arrivare a ipotizzare un contributo in dieci anni pari a 11milioni di euro. Non dimentichiamo che i finanziamenti erogati a seguito della fusione sono extra Patto di Stabilità. Al di là dei contributi possibili poi ci sono dei vantaggi che la fusione dei comuni porterebbe a tutti i territori interessati: un processo di aggregazione permetterebbe la realizzazione di economie di scala, l’erogazione di servizi migliori e omogenei, la possibilità di condividere competenze e risorse, la diminuzione dei costi della macchina amministrativa”.

“Quello della fusione – ha concluso la presidente di Anci Toscana, Sara Biagiotti – è un processo fondamentale . E’ necessario che tutti i cittadini ne capiscano l’importanza, che ci sia un’assunzione di responsabilità comune, perché non vi è nessun’altra direzione possibile da percorrere”.

La giornata si è conclusa con la decisione delle due associazioni di realizzare un documento comune da presentare al Governatore uscente Enrico Rossi per chiedere un formale impegno ad accelerare e incentivare i processi di fusione dei comuni e le altre forme di aggregazioni istituzionali possibili, nell’interesse dei cittadini e delle imprese del territorio.