Le proposte della Confederazione per preservare le attività che tengono viva la città

Arginare la desertificazione commerciale e rilanciare il comparto come elemento fondamentale del tessuto cittadino. Di questo e di molto altro si è parlato quest’oggi durante il convegno: “Imprese e territorio. il ruolo del terziario e la dimensione-socio economica della città” che si è svolto al Grand Hotel Baglioni di Firenze organizzato da CNA turismo e commercio Nazionale con il contributo di CNA turismo e commercio Toscana e Firenze.
All’evento hanno partecipato il Presidente di CNA Toscana Luca Tonini, il Coordinatore nazionale di CNA Turismo e Commercio Cristiano Tomei, il Presidente nazionale di CNA Turismo e Commercio Marco Misischia, il Vicepresidente di CNA Turismo e Commercio Roberto Masi, la Presidente di CNA Turismo e Commercio Toscana Elisabetta Norfini e il professor Luca Alteri docente di Sociologia all’Università la Sapienza di Roma.
Inizialmente grazie all’introduzione del Coordinatore Nazionale Tomei si è fatto un bilancio dell’andamento del commercio, che nel mese di dicembre 2022 registra un calo congiunturale delle vendite al dettaglio dello 0,2% in valore e dello 0,7 % in volume segnalando, quindi un calo dei consumi. L’aggravamento della situazione è stato progressivo per tutto l’anno 2022: su base annuale, infatti, se permane un aumento delle vendite in valore +1,3% sono in forte calo i volumi delle vendite stesse. Se il valore del 2022 delle vendite al dettaglio rispetto al 2021 (quando eravamo ancora nel periodo emergenziale della pandemia da Covid 19), seppure in maniera differenziata, è in crescita (+4,6%), è altrettanto vero che gli incrementi congiunturali nel valore complessivo delle vendite sono, purtroppo, associati a una diminuzione dei relativi volumi (-0,8%) a causa del calo dei beni alimentari (-4,2%) non compensato dall’aumento dei prodotti non alimentari (+1,9%). Il peggioramento è ancor più marcato per i piccoli esercenti.
“I dati – come ha spiegato Tomei – evidenziano la necessità di un ripensamento strutturale del modello di gestione e sviluppo locale al fine di valorizzare il ruolo strategico che le città possono e devono giocare nella definizione dei nuovi bisogni sociali, nel rilancio economico dei sistemi produttivi locali e nella ripartenza complessiva del commercio di prossimità”.
Le difficoltà per il commercio al dettaglio sono iniziate già prima della pandemia come ha spiegato il Vicepresidente Nazionale CNA Turismo e Commercio Roberto Masi, ed attualmente, secondo i dati Unioncamere, chiudono 13 attività al giorno per un totale di 5000 ogni anno, al quale si aggiungono le 90.000 che hanno chiuso durante la pandemia. Sono necessarie strategie per contrastare questa emorragia, aggravata anche dall’aumento importante delle vendite online “una frattura con il passato – ha detto Masi – in cui sarà necessario trovare un nuovo punto di equilibrio”. Saranno necessari ha spiegato Masi interventi di innovazione da sviluppare insieme tra comuni ed imprese del commercio senza dimenticare Una promozione della transizione digitale attraverso interventi di formazione per lo sviluppo di competenze nella costruzione di una multicanalità dei prodotti.
Secondo Marco Misischia Presidente Nazionale di CNA Turismo e Commercio il rilancio delle piccole attività commerciali passa dal rafforzamento del turismo e dalla promozione del Made in Italy “l’accoppiata Turismo e Made in Italy, messa in campo dal sistema CNA -spiega – rappresenta un patrimonio unico al mondo per ricchezze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche, che contribuisce in modo determinante ad aumentare la capacità di attrazione del turismo internazionale e concreti vantaggi per il commercio nelle nostre città e destinazioni”.
Il problema è significativo anche in Toscana come ha spiegato Elisabetta Norfini presidente di Cna Turismo e commercio Toscana: “Lo scenario post Covid anche in Toscana ci impone una riflessione. – ha spiegato – anche in questa regione è fortemente necessario un cambiamento di pensiero e di visione. È necessaria una maggiore ‘cultura urbana’ tale da consentire che le attività commerciali tornino ad avere un ruolo economico e sociale rilevante mantenendo il rapporto tra luoghi persone e territori. In questo processo – prosegue Norfini – possono essere importanti la associazioni di categoria come CNA che, insieme agli amministratori, agli operatori ai cittadini, devono portare avanti una riflessione sulla nuova pianificazione urbanistica delle città con progetti di rigenerazione urbana che puntino su un nuovo sviluppo del commercio come elemento fondamentale”.

Il saluto del presidente nazionale Costantini

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