Nell’ultimo provvedimento del Governo denominato “Destinazione Italia” il Governo dichiara di voler “spingere” le piccole e medie imprese e di volere agire nel senso delle liberalizzazioni.

Ma quando nel Decreto si occupa di RC auto fa un grande regalo alla lobby delle Assicurazioni e “spinge”, ma nel burrone, migliaia di piccole imprese artigiane di carrozzeria che rischiano la propria sopravvivenza, andando oltretutto in direzione opposta rispetto alla libera concorrenza nel settore RC auto, e senza che ciò realizzerà il tanto auspicato calo delle tariffe RC auto.

Dagli anni novanta ad oggi, i costi delle polizze sono aumentati del 245% mentre i sinistri (e dunque i risarcimenti) sono calati del 40%. Questo significa concretamente che sono aumentate le entrate delle Assicurazioni ed è diminuito di molto il lavoro dei carrozzieri.

Le frodi assicurative – fenomeno illegale che bisogna contrastare senza tregua –  in Italia sono la metà di quelle della media europea (3%) mentre il prezzo medio delle polizze è il doppio rispetto alla media europea. Come mai in Europa hanno il tasso di frodi il doppio dell’Italia e le tariffe RC auto dimezzate rispetto alle nostre?

Con l’articolo 8 del Decreto – in particolare riferimento ai commi 1c) ed 1e) – il Governo ha pensato bene di regalare l’assoluto controllo del mercato della riparazione dei veicoli incidentati alle Assicurazioni, illudendosi che ciò produca l’automatica riduzione delle tariffe RC auto. Tali specifici punti  renderebbero nei fatti obbligatoria la forma specifica nel risarcimento dei danni ai veicoli, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni.

Questa soluzione rappresenta l’esatto contrario delle liberalizzazioni perché, nei fatti, si indirizzerebbe tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, attraverso una consistente penalizzazione di natura economica per chi volesse utilizzare un altro percorso attualmente previsto dalle leggi. Ciò espelle dal mercato della riparazione la stragrande maggioranza delle 17.000 carrozzerie italiane che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato, mettendo inoltre a serio rischio la permanenza di 60.000 posti di lavoro.

Quello che non gli automobilisti non sanno ed il Governo finge di non sapere è che alle carrozzerie convenzionate vengono imposte dalle Assicurazioni  condizioni contrattuali-capestro (basse tariffe orarie, tempi di riparazione ridotti, ricambi dati in conto lavorazione, servizi aggiuntivi richiesti a titolo gratuito, percentuali di ristorno sul fatturato) che costringe le carrozzerie convenzionate a lavorare nettamente sotto costo, mettendo così a rischio anche la qualità della riparazione.

La proposta governativa, con i due punti specifici del Decreto, impedisce agli automobilisti di esercitare in maniera effettiva e non teorica la libera scelta di farsi riparare l’auto dalla carrozzeria di fiducia. Infatti, cosa accade se l’entità del risarcimento non corrispondesse al reale costo della riparazione? Il Decreto afferma che il risarcimento non può essere superiore a quello che valuta idoneo la compagnia di assicurazione. Se questo accade, l’automobilista rischia di rimetterci di tasca propria  perché il costo della riparazione è una valutazione oggettiva e non sempre piegabile ai desiderata delle Assicurazioni. In questo caso, lo sconto irrisorio  (il valore di una pizza) praticato dalle Assicurazioni in cambio della forma specifica rischia di essere sensibilmente oneroso per gli assicurati che – senza  riflettere, o senza saperlo – accettano tale clausola contrattuale.

E’ inoltre paradossale che il Decreto – nelle parti evidenziate – non abbia preso in considerazione il grave e palese conflitto di interesse in cui agiscono le Assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non ad occuparsi direttamente della riparazione. Infatti, si permette a chi deve risarcire il danno, quindi a chi paga la riparazione, di decidere dove, come e quanto pagare. In quale economia liberista chi compra un servizio decide il prezzo e le modalità di vendita? Risulta fin troppo ovvio che le Assicurazioni che acquistano il servizio della riparazione dalle carrozzerie faranno in modo di pagare tale servizio il meno possibile, mettendo in primo piano i loro interessi a discapito di quelli delle carrozzerie e degli automobilisti.

Ad ulteriore conferma dell’arbitrarietà in cui si muovono le Assicurazioni, è opportuno segnalare che è consuetudine di queste ultime pagare l’automobilista con un assegno il cui importo è corrispondente al solo imponibile della riparazione (in presenza del solo preventivo), cosa che procura un oggettivo danno all’erario dello Stato.

Permettere inoltre alle assicurazioni di vietare  nei fatti la possibilità di cedere il credito al carrozziere (cosa incomprensibile perché tale dispositivo di tutela del consumatore è previsto dal nostro Codice civile e non si capisce perché potrebbe non applicarsi solo nel caso dell’RC auto) è veramente un grande regalo alle Assicurazioni. Così facendo si permette loro di tener sotto scacco sia il carrozziere che l’automobilista. Quest’ultimo – infatti –  non può più tutelare i suoi legittimi interessi cedendo il suo credito al carrozziere, il quale tratterebbe il sinistro direttamente con l’assicurazione, evitando anche di fare anticipare somme di denaro all’automobilista per la riparazione del suo veicolo.

Le Associazioni nazionali delle carrozzerie non possono permettere che i propri rappresentati siano rottamati per decreto,  in nome di una presunta riduzione delle tariffe RC auto e di una falsa liberalizzazione.

Pertanto, le Associazioni nazionali di categoria

·         proclamano la MOBILITAZIONE GENERALE delle carrozzerie italiane ed annunciano la grande MANIFESTAZIONE NAZIONALE UNITARIA che si svolgerà a Roma il 15 gennaio 2014 presso il Centro Congressi “Capranichetta”, in Piazza di Montecitorio, 131.

·         Organizzano un presidio permanente davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, in Via Molise, 2 –Roma

·         Invitano le carrozzerie a non convenzionarsi con le Assicurazioni e a disdire le convenzioni in essere

·         Intendono sensibilizzare gli automobilisti e li invitano a non cadere nella “trappola” delle Assicurazioni firmando la clausola della “forma specifica”: astenendosi da tale opzione, essi tutelano meglio il loro diritto al pieno risarcimento e la loro libertà di scegliere il riparatore di fiducia

·         Chiedono al Governo di stralciare dall’articolo 8 del Decreto i commi 1c, 1d e 1e,     sostituendoli con le proposte da esse avanzate.