CNA ha aderito al patto anti-inflazione. Inflazione alimentare al 9,5% ad agosto

Le famiglie apuane hanno speso 462 euro in più per riempire il carrello della spesa nei primi otto mesi dell’anno. E’ l’effetto dell’inflazione spinta da fattori nazionali (caro carburante su tutti) ed internazionali (guerra e speculazioni) che ha costretto a “tagliare” il 5% dei prodotti acquistati al supermercato a fronte di uno scontrino che, come detto, è stata ben superiore. A dirlo è Cna Massa Carrara sulla base dell’inflazione media calcolata da gennaio ad agosto dell’anno in corso che evidenzia il livello di sforzo economico che le famiglie hanno dovuto mettere in campo per comprare beni di prima necessità come pasta, verdura, carne, latte, acqua. Sono 58 le attività commerciali che hanno aderito in provincia di Massa Carrara. Si tratta principalmente delle grandi catene di distribuzione e di un gruppetto di piccole botteghe. “Si inserisce in questo contesto il patto anti-inflazione a cui, come associazione, abbiamo aderito con convinzione. – spiega Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara – Il sistema delle piccole imprese artigiane, protagoniste della filiera alimentare, farà come sempre la sua parte garantendo il proprio contributo per contrastare la dinamica di una curva dei prezzi che dopo, più di un anno, sembra finalmente piegarsi”. Nella provincia di Massa Carrara l’inflazione generale è scesa al 5,9% mentre quella dei generi alimentari e delle bevande analcoliche si è attestata al 9,5% secondo l’, il dato più basso da oltre un anno. “Il pallino della lotta all’inflazione non può essere lasciato in via esclusiva alla Banca centrale europea. – analizza il Presidente di Cna Massa Carrara, Paolo Bedini – La politica monetaria particolarmente restrittiva non sta producendo i risultati attesi sul fronte dell’inflazione mentre sta pesando come un macigno sulla congiuntura economica, frenando gli investimenti di imprese e famiglie. Ci preoccupa – prosegue ancora – il crollo della fiducia delle imprese e dei consumatori. Non è un bel segnale. Crediamo sia necessario che Governo e Parlamento – conclude Bedini – procedano con rapidità e in modo incisivo per favorire la concorrenza, rimuovendo ingiustificate rendite e intervenendo su mercati rilevanti come il credito, il settore assicurativo, i servizi pubblici e in particolare riformando il mercato elettrico e del gas che ha alimentato la corsa dei prezzi pur in assenza di tensioni sul lato della domanda e su quello dell’offerta”.