Gare pubbliche locali e internazionali, conservazione, tutela e manutenzione programmata dei beni culturali, ricerca e progettazione, sinergie fra l'artigianato d'arte e il sistema museale toscano, i temi del "new deal" fra la CNA Toscana e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana.
Le risorse che lo Stato destina alla cultura sono sempre più ridotte e le Fondazioni bancarie, che negli anni scorsi sopperivano alle carenze concrete del pubblico e concorrevano insieme ad altri stakeholder pubblici e privati ad alimentare investimenti di conservazione, manutenzione e valorizzazione nel campo artistico e architettonico, sono sempre più in difficoltà a mantenere gli impegni assunti e molto spesso non hanno disponibilità a finanziare gli interventi. Ne sanno qualcosa i 6 progetti regionali (parco archeologico di Cortona, Ospedale degli Innocenti, Villa Careggi, Musei elbani a Portoferraio, il sito di Pontremoli, l'area archeologica di Roselle) messi in calendario nel gennaio 2010 per l'approvazione finanziaria nella Consulta composta da Regione Toscana, Soprintendenza, Ministero e Fondazioni bancarie e ancora ad oggi privi di disponibilità ad essere finanziati. È un vero e proprio bollettino di guerra, anche in Toscana.
Di fronte alla crisi, però, anche gli steccati di un tempo e le visioni e le distanze ideologiche e programmatiche cedono il passo. È il caso del matrimonio mai consumato tra artigiani e soprintendenze, un rapporto che potrebbe apparire naturale tra la committenza e gli esecutori dell'appalto, ma che mai si é tradotto in qualcosa di importante e di duraturo. Su questo versante martedì 17 luglio si è registrata una svolta. Protagonisti di questo new deal di relazioni e di sinergia pubblico privato, CNA Toscana con il Coordinatore CNA Artistico Toscana Franco Vichi e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana con il Direttore Regionale Maddalena Ragni.
CNA Toscana e Soprintendenza hanno stipulato un vero e proprio patto anticrisi per rilanciare il settore e per rendere organico questo rapporto, scambiandosi vicendevolmente (ogni sei mesi e comunque almeno una volta l'anno in appositi incontri specifici) le informazioni per predisporre insieme a Regione Toscana progetti di valorizzazione e di conservazione del patrimonio artistico e aiutare le imprese a crescere e ad unirsi per la progettazione locale e internazionale. Aprendo le porte, come richiesto con forza da CNA Toscana ad una maggiore rotazione fra le imprese del settore nelle gare d'appalto sottosoglia (sotto i 150mila euro). Su quest'ultimo aspetto CNA Toscana si é impegnata a fare da collettore verso la Soprintendenza fornendo annualmente elenchi di operatori economici, disponibili e in possesso delle qualifiche previste dalla legge, che vorranno accedere alle gare e agli appalti regionali del Ministero.
“Un percorso comune di lavoro fra Soprintendenza e CNA – hanno detto Ragni e Vichi – che spazierà dai temi della conservazione e manutenzione programmata dei beni culturali, all'integrazione dell'artigianato d'arte nel sistema museale toscano, fino ad arrivare alla ricerca, sperimentando nuove modalità di lavorazione e di intervento sui beni mobili e immobili presenti nel territorio regionale”.
Il settore restauro in Toscana:
- 1100 imprese con qualifica professionale;
- 5700 addetti;
- oltre 70milioni di fatturato;
- 1200miliardi di spesa corrente impegnata dal MIBA (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) nel 2011 per investimenti (restauro) e manutenzioni ordinarie;
- per interventi urgenti e non sui beni culturali del territorio regionale, lo Stato ha destinato alla Direzione Regionale per i Beni Culturali solo 1.600.000 €, cifra irrisoria considerando il patrimonio artistico e culturale esistente in Toscana.