Pubblichiamo a seguito “Reti di impresa: Perché fare Rete? Il contratto di Rete: che cos’è e come funziona”, intervento di Andrea Bargiacchi, Coordinatore CNA Sno Toscana e Pistoia, al seminario nazionale organizzato da CNA Sno “Reti di impresa: le nuove forme di imprenditoria odontotecnica” giovedì 23 maggio a Rimini.

Piccole imprese nella tempesta

Piccolo è bello! Quanti seminari, convegni ed incontri nell’ultimo decennio hanno avuto titoli simili a questo… Il nostro Paese, l’Italia, è il paese dell’artigianato, un paese dal sistema economico fortemente incentrato sulla piccola e la micro impresa, che rappresenta il 98 per cento del totale. Un sistema che trovava la propria forza nella flessibilità e nell’elevata specializzazione, che si avvantaggiava della specificità del servizio che riusciva ad erogare e dell’adattabilità alle diverse fasi, storicamente altalenanti, di un mercato basato sulla produzione di larga scala. Un contesto economico incentrato sul manifatturiero, organizzato in forma di filiera produttiva altamente parcellizzata, che produceva ricchezza ed alimentava, di riflesso, anche le attività di servizio, comprese quelle del dentale, che avevano come mercato di riferimento il territorio. In quegli anni la piccola dimensione certamente rappresentava un vantaggio. Si contenevano le spese, si evitavano le complessità organizzative e gestionali perché era sufficiente “saper lavorare”. Poi tutto è cambiato. Tutto ad un tratto, senza annunci ufficiali e con pochi ed isolati preavvisi, il mondo è cambiato. È arrivata la globalizzazione e, improvvisamente, le caratteristiche che fino ad allora avevano rappresentato i nostri punti di forza sono diventati il nostro tallone d’Achille. E le piccole imprese non erano pronte. Qualcuno a cominciato a chiedersi: piccolo è ancora bello? Quello che è certo è che il nostro territorio è stato oggetto di un impoverimento complessivo che ha raggiunto una gravità tale da colpire fasce della popolazione un tempo benestanti o quantomeno dignitose, i cui risvolti sociali sono oggi sotto gli occhi di tutti e, in troppi casi, hanno assunto contorni addirittura tragici. Un impoverimento che colpisce trasversalmente i settori senza certo risparmiare quello dei servizi alla persona, né tantomeno quello specifico del sanitario e del dentale. La domanda che dobbiamo porci, quindi, è: come si può rispondere alla crisi? Quello che spetta a noi fare è concentrare gli sforzi per trovare soluzioni.

Come si può rispondere alla crisi?

Una recente indagine realizzata dal Censis per la CNA Nazionale, nel prendere in esame l’andamento di un campione composto da 450 piccole e piccolissime imprese artigiane mette in evidenza che sono state quelle un po’ più strutturate a parare meglio i colpi della crisi, ribaltando sostanzialmente la prospettiva rispetto al passato. Si rileva pertanto una forte connessione fra l’essere maggiormente strutturati ed aver chiuso il 2012 in fase di ripresa o addirittura di crescita. E queste stesse aziende sono riuscite ad innescare una dinamica positiva di risposta alla crisi, fatta di salvaguardia dell’occupazione, sviluppo di nuovi processi organizzativi interni e investimenti su nuove professionalità. Al contrario le imprese meno strutturate, trovandosi in situazioni di stagnazione o crisi, si sono viste costrette a ricorrere in maniera pesante a riduzioni di orario, cassa integrazione o riduzione degli stipendi. Con i costi sociali che questo comporta. Bisogna quindi aiutare le imprese artigiane a crescere ed a strutturarsi. Servono soluzioni che diano la possibilità alle nostre imprese di affrontare positivamente il nuovo scenario competitivo, che forniscano loro gli strumenti necessari a percorrere nuove strade, a realizzare nuove idee imprenditoriali. Le imprese odontotecniche devono superare il concetto secondo cui quello che davvero conta è ancora la sola qualità artigiana delle produzioni. Dobbiamo tutti quanti riuscire a capire che oggi, su un’ipotetica bilancia dei fattori competitivi, diventano sempre più importanti concetti come marketing, gestione finanziaria, innovazione dei processi aziendali, tecnologia. La prima cosa che dobbiamo fare è dunque una presa di coscienza rispetto al cambiamento del mondo che ci circonda e, di conseguenza, rispetto al processo di adattamento e di crescita che come imprese, ma anche come sistema di rappresentanza, dobbiamo compiere. Dobbiamo fare un salto di qualità, alzare l’asticella della nostra imprenditorialità. In altre parole dobbiamo diventare più imprenditori. Solo così saremo in grado di comprendere l’importanza di innovare il nostro modo di fare impresa e fare nostri gli strumenti sopra ricordati. Ma come fare? Gli odontotecnici sono chiamati ad attivare strumenti che la singola imprese, da sola, spesso non può raggiungere per carenza di risorse finanziarie, di competenze tecniche o conoscitive. È a questo punto che entra in campo il concetto di Rete. La Rete di imprese è una possibile risposta.

Cosa significa fare Rete?

Le Reti di imprese rappresentano uno strumento utile per le aziende che vogliono avere maggiore forza sul mercato senza doversi necessariamente fondere. Esse forniscono un’occasione di collaborazione, sia all’interno della stessa filiera che tra aziende di settori complementari. Un’opportunità che oggi siamo in grado di cogliere, ricchi dell’esperienza che come CNA abbiamo maturato su questo tema in varie parti del territorio nazionale, dove un numero sempre crescente di piccole e piccolissime imprese ha deciso di costituire delle Reti. Con risultati peraltro molto incoraggianti, talvolta molto buoni. Ma quali sono i vantaggi concreti che un’azienda può ottenere se decidere di fare Rete? Fare Rete per condividere conoscenze e competenze; perché le sole risorse organizzative e cognitive presenti nell’azienda non sono più sufficienti ad affrontare le sfide dei mercati globali. Fare Rete per sviluppare maggiore potenzialità innovativa ripartendone i costi; perché per la piccola impresa è estremamente difficile fare investimenti in innovazione di prodotto o di processo e fare  investimenti materiali o immateriali. Fare Rete per conquistare nuovi mercati o nuovi segmenti di clientela; perché le Reti possono aiutarci ad ottenere le risorse economiche necessarie per intraprendere azioni di marketing e di comunicazione che altrimenti non sarebbero realizzabili. Certo, le Reti possono aiutare a realizzare tutto questo e molto altro, ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di uno strumento, non di una formula magica. Stare insieme è difficile perché comporta una certa limitazione del potere individuale dell’imprenditore e lo costringe ad accettare di condividere una parte del proprio know-how con gli altri soggetti della Rete. Se decidiamo di stare in Rete dovremo mettere da parte una frazione del nostro ego per riuscire a gestire in maniera corretta e proficua i rapporti interpersonali con i colleghi. Tuttavia nel percorso di formazione che la CNA Nazionale a partire dal 2010 ha tenuto su buona parte del territorio italiano in collaborazione con Ecipar e con il supporto tecnico di CNA Interpreta, abbiamo avuto modo di confrontarci con varie realtà aggregative di imprese ed è stato molto gratificante trovare riscontro del fatto che, nella maggior parte dei casi, i vantaggi dello stare in Rete superano di gran lunga gli svantaggi. Si tratta quindi di una strada che le imprese odontotecniche devono riuscire a percorrere. E si tratta anche di individuare la forma di aggregazione più adatta alle loro esigenze.

Nuovi Strumenti di aggregazione: il Contratto di Rete

Come dichiarò qualche tempo fa un imprenditore artigiano “non è possibile uscire dalla crisi utilizzando gli stessi strumenti con i quali ci siamo entrati”. Questo imprenditore è stato uno dei primi a sottoscrivere un Contratto di rete, quando ancora si parlava con sospetto o con sufficienza di questo strumento, dai più considerato indefinito, vago. Ma cos’è il Contratto di Rete? Si tratta, appunto, di un vero e proprio contratto tra le parti, che va a delineare i contorni della collaborazione che le imprese coinvolte decidono di attivare. Questo contratto ci vincola reciprocamente al rispetto di norme e comportamenti che noi stessi decidiamo e ci tutela in maniera efficace gli uni nei confronti degli altri. Sottoscrivendo un Contratto di Rete, la singola impresa partecipante non cessa di esistere e non si crea un nuovo soggetto giuridico (a meno che non si opti deliberatamente in tal senso, cosa che con le modifiche normative recentemente introdotte è oggi possibile). Il grande pregio del Contratto di rete è quello di poter essere “cucito su misura”, ritagliato in base alle esigenze delle imprese partecipanti. Questo ci consente di adattare lo strumento alle nostre necessità, di poterlo rendere più o meno flessibile, più o meno aperto, più o meno strutturato, di durata più o meno estesa, sulla base di quelle che sono le volontà dei partecipanti alla Rete e gli obbiettivi che essi si propongono di perseguire. Il fatto che non si vada a creare un nuovo soggetto giuridico risulta particolarmente importante anche dal punto di vista delle spese di gestione della Rete la quale, chiaramente, non ha soggettività nemmeno dal punto di vista fiscale. Nel corso dell’evento organizzato da CNA-SNO Nazionale il 23 maggio forniremo alcune ulteriori informazioni su quelle che sono le caratteristiche principali del Contratto di Rete. Tali approfondimenti, insieme alla discussione che seguirà ed alle testimonianze relativa ad alcune Reti già costituite nel settore, ci aiuteranno a capire meglio come il Contratto di Rete possa essere uno strumento utile per gli odontotecnici. Saremo anche in grado di informare gli odontotecnici associati circa le risposte che oggi la CNA è in grado di dare ai colleghi che si vogliano avvicinare al tema delle Reti. Grazie alla citata azione di coaching formativo abbiamo infatti approntato un modello di approccio alle Reti di imprese che chiama in causa gli strumenti del Sistema CNA e che stiamo sperimentando con successo in varie parti del territorio. Si tratta di un approccio che muove dall’analisi delle caratteristiche delle aziende interessate a fare Rete e che le aiuta a passare dell’idea di aggregazione alla realizzazione di un vero e proprio modello di business della Rete. Il tutto attraverso un percorso a step che si conclude con la fase operativa di accompagnamento della Rete sul mercato. Con questo strumento giuridico il nostro ordinamento, tristemente noto per la paralizzante complessità che lo caratterizza, ci mette finalmente nella condizione di poter provare a crescere senza dover rinunciare alla nostra individualità. Ci consente di poterlo fare dandoci un mezzo attraverso il quale possiamo creare un’organizzazione snella, operativa, altamente finalizzata al risultato economico evitando, o almeno riducendo, le pastoie burocratiche che normalmente le imprese si trovano di fronte e che rappresentano solo esclusivamente un costo improduttivo. Uno strumento che può essere anche interpretato come un primo passo verso forme di aggregazione più strutturate ma che ha, fin dall’inizio, una sua dignità ed una sua potenzialità economica.