Una sola azienda ha partecipato al bando di gara da 6 milioni di euro per la somministrazione di pasti nelle scuole di Carrara per i prossimi 4 anni scolastici. Sono stati così confermati i timori di Cna Massa Carrara che aveva richiesto la sospensione del bando. Paolo Ciotti, Direttore Provinciale Cna Massa Carrara, ha commentato:“Il danno al tessuto locale inimmaginabile”.

Il bando di gara per garantire la somministrazione di pasti preparati nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del Comune di Carrara, al momento della pubblicazione aveva “troppe incongruenza al suo interno”. I timori di Cna Massa Carrara sono stati confermati. “Quel bando discrimina le imprese locali – aveva tuonato Paolo Ciotti, Direttore Provinciale Cna Massa Carrara (info su www.cna-ms.it) alcuni giorni fa con tanto di replica da parte dell’amministrazione comunale. Timore e previsione puntualmente confermati all’apertura delle buste. Anzi della busta. Al bando, 6 milioni di euro per i prossimi 4 anni, ha partecipato una sola azienda. “Che sia un grido di aiuto, che sia un grido di allarme, oppure un grido di sofferenza, la voce delle piccole e media imprese in questa provincia è solamente un rumore da non ascoltare – spiega Ciotti – In queste settimane abbiamo avuto molteplici testimonianze della reale considerazione che il mondo della Pubblica Amministrazione ha nei confronti dell’unico tessuto produttivo del territorio. Le imprese hanno avuto la conferma, l’ennesima se ce ne fosse di bisogno, della mancanza di legami tra mondo decisionale e tessuto economico. Sono due mondi che camminano lontani e s’incontrano raramente”.

Cna Massa Carrara tira in ballo, a sottolineare questo “scollegamento”, due casi che definisce eclatanti e che si trovano agli opposti:“il bando per la refezione scolastica del comune di Carrara appunto, da una parte, e l’azione diretta e concreta che alcune aziende di Massa hanno fatto nel ripulire le zone antistanti i siti produttivi. Due esempi lontani e così diversi tra loro – spiega Ciotti – e che al tempo stesso esprimono al meglio quel senso di indifferenza che le nostre imprese continuano a subire”.

Ma è il bando delle mense ad essere nel mirino. Cna Massa Carrara ha atteso, dopo la replica dell’amministrazione comunale, nel tentativo di rassicurare le imprese sull’assenza di elementi discriminanti all’interno del bando. “Una sola busta, un solo partecipante, una sola azienda…. Nessun’altra azienda (locale o non locale) ha partecipato – analizza Ciotti l’esito dell’apertura delle buste – Che a qualcuno venga da chiedersi come mai, in tempo di crisi, solo un’azienda partecipa ad una gara da 6 milioni di euro? Credo che la disponibilità manifestata nel comunicato dell’Amministrazione Comunale a incontrare le associazioni di categoria non possa restare sulla carta. Tanto più ora che si è verificato quanto Cna Massa Carrara aveva previsto. La concertazione va fatta prima, soprattutto quando l’amministrazione può confrontarsi con persone competenti”. E ancora:“sarebbe opportuno che prima di licenziare i vari bandi scritti dai tecnici, l’amministrazione favorisse un incontro con chi deve garantire la tutela degli interessi, altrimenti non si spiega come mai le stesse associazioni siano membri permanenti a livello nazionale del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Le nostre voci non possono essere inascoltate. Il danno fatto al tessuto locale da questo bando è inimmaginabile. E la cosa più inquietante è che basta andare in internet e visionare i bandi simili impostati da altri comuni per rendersi conto dell’illogicità con cui il bando di Carrara è stato realizzato. La sottovalutazione di questo problema, il ritardo con cui si sta procedendo e la scarsa attenzione mostrata verso il grido di allarme lanciato dalle imprese sta portando molti all’esasperazione”. Lo sfogo di Ciotti prosegue: “Se non si prendono immediati provvedimenti a favore delle imprese e dell’economia, anche a livello locale, partendo dal fornire pari possibilità alle imprese, da qui a qualche mese avremo un problema sociale di grande portata, sia per il numero di disoccupati, sebbene sia già oggi a livelli altissimi, sia per il numero di attività chiuse o fallite che cresce esponenzialmente, per non parlare dell’impoverimento progressivo del territorio che induce molti alla disperazione e alla fuga alla ricerca di opportunità per la propria sopravvivenza lontano da qui”.