Lotta aperta agli abusivi. E’ questo il grido lanciato dagli acconciatori e dalle estetiste toscane della CNA che si apprestano a mettere in atto una campagna senza precedenti che vedrà protagoniste tutte le Associazioni Provinciali.

“L’abusivo non paga le tasse, non rispetta i requisiti igienico sanitari, non  utilizza correttamente apparecchiature e cosmetici – afferma Antonio Stocchi, Presidente regionale CNA Benessere e Sanità. Si tratta di concorrenza sleale ed il danno economico nei confronti delle aziende regolari è altissimo se si pensa alla diffusione che il fenomeno ha raggiunto. Basti pensare che il numero delle attività abusive si colloca attorno al 50% rispetto a quelle regolari – sostiene Stocchi, che aggiunge “in alcuni territori si stima addirittura che raggiungano lo stesso numero”.

“L’abusivismo non danneggia soltanto le imprese regolari ma ha anche un effetto devastante sulla comunità nel suo complesso in termini di “costi sociali” – sottolinea Andrea Bargiacchi, Coordinatore CNA Benessere e Sanità Toscana. Si pensi all’ammontare delle tasse non pagate, dei contributi non versati e all’impatto che questo ha sui servizi sociali, di cui magari l’abusivo stesso usufruisce a piene mani perché risulta disoccupato. I clienti devono capire che dietro una piega a 8 euro si nasconde una realtà fuorilegge che danneggia i servizi per l’infanzia, per gli anziani e i disabili, per il trasporto pubblico, per lo sviluppo delle infrastrutture. Quindi l’abusivo vive sulle spalle di tutti i cittadini onesti che pagano le tasse”.

Vi è poi l’aspetto relativo ai danni che gli abusivi possono causare ai clienti. “Dermatiti, micosi, funghi, allergie, dovute a epilazioni non corrette, prodotti non testati, scaduti o di scarsa qualità; traumi muscolari e danni ai capillari causati da massaggi non professionali o dall’utilizzo scorretto di apparecchiature ma anche epatite C o AIDS provocati da strumenti non sterilizzati correttamente. Questi sono i rischi che il cliente corre  ricorrendo ad acconciatori ed estetiste abusivi – afferma la Referente Regionale delle Estetiste CNA, Iris Incerti. Al contrario, i saloni regolari assicurano il rispetto di tutte le norme igienico-sanitario in merito alla sterilizzazione degli strumenti, all’igiene degli operatori, all’utilizzo di cosmetici ed apparecchiature: una garanzia per il cliente”.

Ma chi sono gli abusivi?  Secondo Stocchi “si parla di soggetti che operano in maniera totalmente abusiva, completamente sconosciuti al fisco: evasori totali. Spesso sono ex acconciatori o estetiste che cessano l’attività regolare e continuano a lavorare abusivamente, allestendo veri e propri negozi in casa o girando con la valigetta. Oppure sono dipendenti di saloni che, dopo l’orario lavorativo, vanno ad eseguire le prestazioni nelle case dei clienti per poi, pian piano, scivolare del tutto nell’illegalità. Ci sono poi gli studenti delle scuole di settore, che sfornano un numero molto elevato di soggetti che il mercato non riesce ad assorbire. Diversi ma altrettanto gravi i fenomeni dei Centri gestiti da cittadini di nazionalità cinese, che dietro a prezzi stracciati nascondono tutta una serie di irregolarità che devono essere sanzionate e dei Centri a luci rosse, che compromettono gravemente l’immagine dell’intera categoria delle estetiste”.

“Troppo spesso il problema è stato sottovalutato ma oggi questa situazione non è più tollerabile – chiarisce Andrea Bargiacchi – ed è per questo che la CNA sta lanciando una campagna per la legalità e contro l’abusivismo che, in continuità con le iniziative che sono state già realizzate in altre regioni, avrà come titolo “Vittima di un Abusivo”. Inoltre realizzeremo sul territorio un ciclo di incontri con la categoria, le Istituzioni e gli Organi di controllo a cui chiederemo di impegnarsi per colpire in maniera forte l’abusivismo. Ci sono importanti esperienze, portate avanti dalle Associazioni in alcune province della Toscana, a dimostrazione che, se c’è la volontà politica di agire contro il fenomeno, allora è possibile ottenere dei risultati.

Ciascuno deve fare la sua parte mettendo in campo le proprie responsabilità e le proprie competenze. E’ importante stringere il cerchio attorno a queste persone che operano nella più completa illegalità, far capire loro che non c’è terreno fertile in Toscana”.