Un nuovo pasticcio romano rischia di “esodare” almeno 200 manutentori di impianti termici apuani. Non c’è pace per gli artigiani. Questa volta a minarne il futuro è una modifica contenuta in un Decreto del Ministero dello Sviluppo economico (22 novembre 2012). Tempi duri anche per i consumatori, che rischiano di non poter scegliere più l’artigiano di fiducia. Si è cominciato con i carrozzieri e con le Rc Auto ed ora si passa ai manutentori di impianti termici presenti nei condomini. Con una novità inserita in sordina, il provvedimento rivede il punto 52 dell’allegato A del D. Lgs. 192/2005, che disciplina le regole relative al terzo responsabile degli impianti termici: solitamente le grandi caldaie dei condomini. In sostanza, il ruolo di terzo responsabile non potrà più essere svolto da persone fisiche e giuridiche, ma solo da persone giuridiche. Ed è qui che Cna (info su www.cna-ms.it) è insorta sollevando il problema all’Antitrust: “Il problema sta tutto – spiega Andrea Podestà, Presidente Cna Installazione e Impianti Massa Carrara – nell’obbligo di delegare la manutenzione, e il controllo di sicurezza degli impianti, solo alle imprese dotate di personalità giuridica. Un sistema che esclude, incomprensibilmente, le oltre 200 ditte individuali che da anni, con competenza e professionalità, garantiscono il buon funzionamento degli impianti nella nostra provincia”.

Per Cna si tratta di una “decisione illegittima” visto che la Cassazione, in una sentenza, ha assimilato l’impresa individuale alla persona giuridica. “E’ necessario – conclude Podestà, che assicura impegno ed attenzione – che il decreto “Destinazione Italia” elimini questa assurdità, consentendo a tutti gli artigiani abilitati di continuare a lavorare sugli impianti termici senza nessuna distinzione e senza nessuna discriminazione”.