Il gelato entusiasma. Non solo chi lo mangia, ma anche chi lo fa. E Carlo Viti è uno di questi. Lo prepara dal 1992: prima a Monte San Savino ed ora ad Arezzo, in via Niccolò Aretino.  La sua non è una semplice gelateria, ma una fucina di idee e di passione. Con ottimi risultati: il sito Cucina del Corriere della Sera lo ha inserito nella top 100 delle gelaterie italiane.

Negozi di questo tipo possono nascere e morire nell’arco di un’estate. Lui ne ha vissute 24. La ricetta? “Avere la consapevolezza che non si è mai arrivati, che c’è sempre da imparare dagli altri e quindi da migliorare, che ogni intuizione può essere utile ad immaginare un prodotto nuovo e originale”.

Carlo Viti tiene un piede nella staffa della tradizione e uno in quella dell’innovazione: “sono consapevole che la maggioranza dei clienti è orientata verso i gusti classici. Non posso non avere le vasche con cioccolato, nocciola, crema o pistacchio. Ma il consumo di gelato è cresciuto negli anni e ha progressivamente creato una fascia di clientela curiosa che guarda con interesse e poi assaggia gusti nuovi che non ha mai visto e, probabilmente, nemmeno immaginato”.

E Carlo Viti soddisfa la curiosità e la voglia di nuovo. La sua arma segreta è il coraggioso abbinamento tra dolce e salato. In questi anni, nella sua gelateria, sono apparsi gusti che farebbero sbarrare gli occhi ai tradizionalisti del gelato.

“Ho iniziato nel 2007 quando il Centro Affari ospitò l’evento sulla produzione di olio di oliva. Alcuni olivicoltori mi chiesero di preparare un gelato con il loro olio. E ne vennero fuori diversi, differenti gli uni dagli altri proprio in relazione ai diversi olii impiegati. Nel 2009 venni premiato ad un’esposizione nazionale per il gelato al sedano”.

Da allora non si è più fermato. Ha legato la parola gelato ai funghi porcini, ai fagioli, alla mozzarella di bufala, … Ultime arrivate, citate anche da http://cucina.corriere.it/, la menta e il rosmarino. “Avevo della menta e preparai, per cinque ore, un infuso. Poi aggiunsi il rosmarino. Ed ecco un nuovo gelato”. E la fantasia di Carlo Viti ha un vastissimo orto a disposizione: “stamani mi ha colpito un vaso con il basilico. Poi mi sono venuti in mente anche i lamponi. Questa sarà la prossima vaschetta in via Niccolò Aretino”.