A seguito della sottoscrizione della “Dichiarazione di cooperazione sull’Intelligenza Artificiale” avvenuta il 10 aprile del 2018, anche l’Italia ha finalmente dato seguito all’accordo europeo finalizzato a sviluppare in maniera condivisa le opportunità messe a disposizione dalle tecnologie legate alla AI (Artificial Intelligence).

La dichiarazione è stata sottoscritta da Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lithuania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, UK, Norvegia e successivamente da Romania, Grecia, Cipro e Croazia.

In Italia il MISE ha dato pertanto seguito all’accordo sottoscritto dal precedente Governo italiano ed ha finalmente avviato le procedure previste, che consistono nell’elaborare una strategia che punti allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale e Blockchain.

A tal fine si sono appena concluse le selezioni per individuare i Gruppi di esperti, individuati sulla base di competenza ed esperienza comprovate a livello europeo e internazionale, nell’ambito dei relativi settori, comprese le competenze di chiara rilevanza in ambito tecnologico, imprenditoriale, giuridico e scientifico.

Il MISE ha dichiarato di ritenere priorità fondamentale per il nostro Paese favorire gli investimenti pubblici e privati in tali tecnologie.

Appare abbastanza singolare che nella comunicazione istituzionale, si veda ad esempio il sito internet del Ministero, non si faccia alcun riferimento all’Accordo Europeo né alla prospettiva sinergica che è invece il tratto fondamentale dell’iniziativa, in un’ottica di sviluppo tecnologico integrato.

Al contrario, si sottolinea in maniera addirittura ridondante che si tratta di una strategia di livello “nazionale” cosa che peraltro renderebbe di gran lunga meno incisive le politiche stesse.

Infatti, come hanno sottolineato il Vice Presidente del Digital Single Market, Andrus Ansip, e il Commissario per la Digital Economy and Society, Mariya Gabriel “ogni strategia che concerne l’AI, per poter avere successo, deve avere una prospettiva che superi i confini fra gli Stati Membri”.

La collaborazione si concentrerà sul rinforzare i Centri di ricerca Europei sull’Intelligenza Artificiale, sul creare sinergie fra gli schemi nazionali di supporto finanziario per Ricerca, Sviluppo ed Investimenti (R&D&I), oltre che sullo scambio di buone prassi sulle applicazioni della AI sulla società e sull’economia, con la Commissione Europea che opererà da facilitatore.

E’ quindi auspicabile, pena l’incompleto conseguimento degli obbiettivi prefissati, che il Governo superi questa modalità comunicativa e ne adotti una di tipo cross-border, in maniera tale da poter sfruttare tutte le potenzialità del progetto europeo a favore dei cittadini e delle imprese.

Ad ogni modo, le strategie Intelligenza artificiale e Blockchain, una volta elaborate, saranno sottoposte a consultazione pubblica.

Di seguito i link per accedere agli elenchi degli esperti:

  • Intelligenza Artificiale

https://www.mise.gov.it/index.php/it/10-istituzionale/ministero/2038906-intelligenza-artificiale-membri-del-gruppo-di-esperti

  • Blockchain

https://www.mise.gov.it/index.php/it/10-istituzionale/ministero/2039024-blockchain-membri-del-gruppo-di-esperti

Se vuoi consultare il testo integrale della Declaration of Cooperation on Artificial Intelligence clicca qui

 

Glossario:

  • Intelligenza Artificiale: è la disciplina che studia se e in che modo si possano riprodurre i processi mentali umani più complessi mediante l’uso di un computer. Tale ricerca si sviluppa secondo due percorsi complementari: da un lato l’IA cerca di avvicinare il funzionamento dei computer alle capacità dell’intelligenza umana, dall’altro usa le simulazioni informatiche per fare ipotesi sui meccanismi utilizzati dalla mente umana.
  • Blockchain: registro pubblico nel quale vengono archiviati in modo sicuro, verificabile e permanente transazioni che avvengono tra due utenti appartenenti a una stessa rete. I dati relativi agli scambi sono salvati all’interno di blocchi crittografici, collegati in maniera gerarchica l’uno all’altro. Si crea così un’infinita catena di blocchi di dati che consente di risalire e verificare tutte le transazioni mai fatte. La funzione primaria di una blockchain è dunque di certificare transazioni tra persone.